Il sospetto nasce spontaneo: che a Iwata abbiano avuto qualche soffiata sull’imminente arrivo delle 125 Kawasaki? Forse, ma a prescindere dai retroscena da spionaggio industriale, i fatti parlano chiaro: dopo alcuni anni senza aggiornamenti di sostanza, nel reparto ricerca e sviluppo dei tre diapasion si è scelto di mettere mano alla sua Yamaha YZF-R125 2019 rivisitandola da cima a fondo. La cosa più evidente è il design completamente nuovo, ispirato alle grandi della gamma, R6 in primis, ma anche sotto le sovrastrutture le novità abbondano.

Fasatura variabile

Il piccolo monocilindrico da 124,7cc raffreddato a liquido ha ricevuto un’iniezione elettronica con un corpo farfallato più grande, una nuova testata con valvole maggiorate e camera di combustione ridisegnata e, soprattutto, un sistema di attuazione variabile delle valvole (VVA). Quest’ultimo, esattamente come accade su alcune moto di grossa cilindrata, dovrebbe garantire più spinta ai bassi, un’erogazione più fluida e persino più brillantezza agli altri, seppur sempre nel limite dei 15cv dichiarati a 9.000 giri nel rispetto del massimo consentito dalla patente A1.

Modifiche ciclistiche e prezzo invariato

Dal punto di vista ciclistico le novità più importanti sono un forcellone in alluminio dal nuovo disegno e la gomma posteriore da 140mm (anziché 130), mentre il telaio è stato leggermente rivisto nelle geometrie. Completano il quadro l’introduzione della frizione antisaltellamento, la posizione di guida rivista, con sella più imbottita e semimanubri più aperti, e una strumentazione digitale completamente nuova, esteticamente ispirata a quella dell’R1. Che dire, gli ingredienti per balzare in cima ai sogni dei futuri smanettoni ci sono tutti, compreso il prezzo di 5.090 euro, invariato rispetto al modello precedente.