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Yamaha rinnova la sua retro-hooligan XSR900 rivedendone estetica e assetto, e trasferendole tutti gli upgrade dell’ultima MT-09. La domanda è: avrà mantenuto le caratteristiche da bruciasemafori politicamente scorretta che tanto abbiamo amato sul vecchio modello? Ecco com’è andata l’indagine di Aigor…
Testo: Aigor Foto: I.B.
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Q ui a SuperBike Italia abbiamo sempre speso parole di grande elogio per l’approccio adottato da Yamaha nel segmento delle modern classic. Laddove praticamente tutti gli altri costruttori si sono quasi sempre limitati a proporre moto fascinose nell’aspetto, ma docili e addomesticate nei contenuti, nascondendo sotto l’appeal da mezzi retrò prestazioni e doti dinamiche non proprio da urlo, a Iwata sono stati più pragmatici e… “politicamente scorretti”.
Per fare la XSR900, semplicemente, hanno preso la supermedia da sparo della famiglia, la MT-09, le hanno sostituito le sovrastrutture e un po’ di particolari estetici, e l’hanno buttata per strada così – ignorante, sportiva e, soprattutto, teppistica come una modern classic non dovrebbe essere.
Gli obiettivi di casa Iwata
La storia dice che l’idea ha pagato, visto che la XSR900, presentata nell’ormai lontano 2016, ha ottenuto un buon successo di vendite (e una pletora di recensioni entusiastiche da parte nostra). Ma dato che era giunto il momento di metterle mano, aggiornandola con le novità introdotte sulla terza generazione di MT-09, in Yamaha hanno pensato bene di non limitarsi a fare il compitino, cercando di rimediare agli unici due spunti di critica che erano stati rivolti alla XSR.
Scendendo nel dettaglio, da una parte i puristi si erano lamentati di un’estetica con troppo pochi particolari realmente retrò per recitare davvero bene il ruolo di modern classic. Dall’altra, avendo le stesse prestazioni e doti dinamiche della MT-09, la XSR aveva un po’ intimidito alcuni di quelli che, in teoria, avrebbero dovuto essere i suoi clienti tipo. Nello specifico, gli utenti di una certa età, o comunque i motociclisti più “tranquilli”, che in una moto del genere, probabilmente, sono più interessati ad apparire fighi agli occhi di chi guarda, che non alle emozioni e all’adrenalina della guida puramente teppistica.
Yamaha XSR900: simile all’MT-09…
Dunque, cos’è cambiato rispetto alla precedente XSR? In primo luogo, come prevedibile, sono stati introdotti tutti gli upgrade visti sull’ultima MT-09, a partire dal nuovo 3 cilindri CP3 Euro 5, salito di cilindrata a 889cc e accreditato di più cavalli e più coppia. Sono poi arrivati un nuovo pacchetto elettronico super completo con IMU a 6 assi e cruscotto TFT a colori (che avrà ben poco di retrò, ma si legge bene ed è bello da vedere), e un nuovo telaio, che oltre a presentare migliori caratteristiche di rigidità, abbassa di 30mm il cannotto di sterzo, mitigando quel feeling dell’avantreno vagamente da supermotard che non ci ha mai del tutto convinto.
…ma diversa
Passando alle novità NON in comune con la MT-09, nell’ottica di addolcire un po’ il comportamento dinamico – e, probabilmente, le folli attitudini da hooligan – della precedente XSR, Yamaha ha cambiato il forcellone, introducendone uno più lungo di ben 55mm, che fa salire l’interasse a 1.495mm. Per concludere ci sono le novità estetiche, sulle quali, come sempre, ogni parere è soggettivo. Nell’ottica di rafforzare il fascino retrò della XSR sono cambiate la sella, la coda, i fari (ora tutti a LED), il design del serbatoio, lo scarico (ora nascosto sotto al motore) e una serie di altri piccoli particolari.
Di certo ora la moto ha un aspetto un po’ diverso, più muscoloso e massiccio (principalmente per le forme imponenti del nuovo telaio), ma direi che i designer Yamaha hanno continuato a non fare molto per camuffare l’effettiva modernità dell’insieme: sembrerebbe che a livello estetico la XSR intenda farsi apprezzare più per il suo carattere particolare, che non per la somiglianza con qualche glorioso modello del passato. E a questo punto sta a voi decidere se il risultato sia o meno azzeccato.
Arrogantemente posata
La cosa sicura è che, pur essendo cambiata in alcune caratteristiche, la Yamaha XSR900, esattamente come il vecchio modello, rimane una moto completissima, supportata da contenuti di ottimo livello, che si trova a suo agio in ogni contesto, esaltandosi in particolare negli utilizzi stradali che prevedano ampie dosi di divertimento. Ma andiamo per ordine.
Per cominciare sgombriamo il campo da eventuali fraintendimenti: quella di cui parliamo qui è una supermedia da naked da sparo a tutti gli effetti, sia per quanto riguarda le prestazioni, sia per il comportamento dinamico, senza dover sottostare ad alcun compromesso dettato dal fatto che la destinazione d’uso, in teoria, dovrebbe essere un po’ più tranquilla.
Il motore è lo stesso, meraviglioso, tre cilindri usato sulle ultime MT-09 e MT-09 SP, e il colpo di genio di Yamaha è che l’hanno infilato nella XSR senza ritoccarlo minimamente. Non è stato né addolcito, né vagamente depotenziato, per cui è esattamente quel piccolo capolavoro di erogazione, potenza e coppia che negli ultimi due anni ha consentito alle varie 09 di fare la voce grossa in ogni comparativa a cui hanno partecipato. Il dato dichiarato di 119cv sarebbe già di per sé notevole per una moto di questo tipo, ma in realtà sono la prontezza, la grinta e la fluidità della spinta lungo tutto l’arco del contagiri a essere fenomenali, consentendo a chi sta in sella di disporre di riserve di coppia straripanti in ogni marcia e a qualsiasi regime decida di spalancare il gas.
Spinge fino alla zona rossa
Rispetto al vecchio modello, in particolare, è la schiena ai bassi e ai medi a essersi nettamente rinvigorita. Il risultato? Una spinta grintosa e praticamente costante; parte con brio già intorno ai 3.000 giri, raggiunge il picco massimo intorno ai 7.000 e non accenna ad affievolirsi fino a oltre quota 9.000. In pratica, vi viene messo a disposizione il meglio che possiate desiderare per la guida stradale sia quella rilassata, sia quella all’attacco.
Nel caso temiate di essere intimoriti da una tale sovrabbondanza prestazionale, il nuovo pacchetto elettronico, davvero completo e raffinato; vi permette di cucirvi addosso il comportamento del 3 cilindri a seconda del vostro umore e delle vostre capacità di piloti. Risposta del motore, traction, slide control e anti impennata sono tutti regolabili indipendentemente. Il che, grazie anche alla presenza di vari riding mode e al fatto di poterli personalizzare, rende agevole trasformare con pochi tocchi il carattere della moto da morbido e accondiscendente, ad aggressivo e reattivo.
Questo, sulla carta, dovrebbe mettere d’accordo sia gli smanettoni più pretenziosi, sia i motociclisti più tranquilli, che nella XSR cercano più che altro un mezzo comodo e facile da guidare.
Più sportiva
Per quanto riguarda la guida, anche qui, come sulla MT-09, noto subito il vantaggio di avere un avantreno più basso rispetto a prima. La postura rimane sempre molto eretta – decisamente comoda per l’uso normale – principalmente per la presenza di riser sulla piastra di sterzo che innalzano di un bel po’ la posizione del manubrio rispetto alla sella – ma comunque meno che sulla MT. D’altra parte l’abbassamento del cannotto di sterzo migliora la connessione con ruota anteriore. Tale specifica dona alla Yamaha XSR900 un feeling più immediato, più da naked “normale”; che consente dunque di entrarci in sintonia più velocemente e in maniera più naturale.
Per la guida tranquilla, nulla da dire – la 900 era già praticamente perfetta prima e lo è anche ora; col valore aggiunto dato da una risposta al gas mediamente più morbida e un assetto meno incline ai trasferimenti di carico. Quando si fanno le cose sul serio, invece, la miglior connessione con l’avantreno, unita a sospensioni regolabili di buon livello e gomme di primo equipaggiamento dalle caratteristiche sportive come le Bridgestone S22 (dettaglio non scontato su una modern classic); fanno sì che la Yamaha XSR900 si trovi completamente a suo agio ai ritmi dell’uso sportivo. Cosa che asseconda senza problemi la vostra voglia di attaccare le curve e, in generale; di guidare come fareste su una normale supermedia naked ad alte prestazioni.
I freni? Solo buoni
Se devo trovare il pelo nell’uovo, quando ci si mette a strapazzare la XSR come una normale supermedia da sparo, forse sarebbe lecito aspettarsi qualcosa di più dall’impianto frenante. La potenza è effettivamente migliorata rispetto al vecchio modello, anche per l’arrivo di una pompa radiale Brembo, ma in linea con le caratteristiche di molte naked giapponesi, la risposta alla prima pinzata è piuttosto soft, soprattutto a freddo, e per ottenere staccate belle aggressive bisogna tirare la leva con una certa convinzione, il che limita un po’ il feeling. Niente di problematico, ma sinceramente un set di pastiglie più aggressive le proverei.
Forcellone allungato, uguale meno impennate
Sempre tenendo come termine di confronto la vecchia Yamaha XSR900 ma in questo caso anche la nuova MT-09; ho notato d’altra parte che se la presenza del forcellone allungato passa abbastanza inosservata nell’uso rilassato, quando si comincia a spalancare il gas con più cattiveria si traduce in un comportamento mediamente più… educato. Non che la 09 2022 sia nervosa o instabile nella guida all’attacco; ma questa XSR sembra un po’ più progressiva nei movimenti e composta durante le accelerazioni più violente, con l’avantreno che tende a rimanere sempre bello attaccato a terra se non lo si invita espressamente a decollare.
Del resto, con un interasse più lungo di 65mm sarebbe stato strano aspettarsi il contrario. Se da una parte questa caratteristica rende un po’ più prevedibile e “serena”; la guida della XSR quando ci si prende gusto col polso destro, dall’altra ha qualche effetto nel limitare le straordinarie attitudini teppistiche del CP3 Yamaha. Oh, non spaventatevi: basta spegnere l’antiwheeling (anche lasciando accesi TC e slide control – applausi ai tecnici di Iwata per averlo reso possibile) perché le impennate di prima e seconda tornino a essere il pane quotidiano anche di questa XSR.
Ma… Beh, inutile negarlo, i monoruota non sono così più così facili e spontanei come sulla MT-09 – la nuova in particolare – rendendo la guida all’insegna del divertimento un po’ meno folle e giocosa di quanto non fosse sulla precedente versione. Che si tratti di un pregio o di un difetto, ovviamente, dipenderà in buona parte dalle idee di chi si troverà in mano questa moto.
Quindi, com’è la Yamaha XSR900?
Questa nuova Yamaha XSR900 è davvero un’ottima moto, esattamente come lo era la precedente. Di sicuro continua a essere di gran lunga la (finta) modern classic più sensata per chi sia fortemente interessato alle attitudini sportive e alle capacità di una moto di far divertire. Il nuovo motore è semplicemente fenomenale; e fenomenale è anche la facilità con cui il nuovo raffinatissimo pacchetto elettronico permette di tenerne a bada (o liberarne) l’esuberanza. Oltre a questo, c’è una ciclistica perfettamente all’altezza; rispetto a prima è stata un po’ rivista nell’ottica di migliorare l’efficacia e la competenza del pacchetto, giusto a scapito di un po’ di quella sana follia che faceva della precedente XSR quasi una moto da spettacoli di stuntman.
Ecco, sotto quest’ultimo aspetto, per il mio gusto personale, continuo a preferire la MT-09; che non si vergogna a mostrare a ogni occasione la sua indole da hooligan. Ma sapete che per certe cose sono fissato. E, in generale, alla nuova XSR non manca praticamente nulla per proporsi come un’alternativa alla MT anche nell’ottica degli smanettoni. Rendendosi allo stesso tempo anche un po’ più “accettabile” e meno intimidatoria per chi, in una modern classic, cerchi la serenità delle moto di una volta.