L’anno scorso Yamaha aveva rivisto da cima a fondo le proprie sportive per le patenti A1 e A2, perciò era facile puntare sul 2020 come l’anno giusto per vedere novità sulle relative versioni scarenate – che infatti sono state presentate puntualmente nelle ultime settimane. Ad accomunare Yamaha MT-125 e MT-03, oltre all’arrivo nei concessionari da dicembre 2019 e alla gamma colori (che comprende nero, blu e bianco/rosso), è il design di base del frontale, con due aggressivi occhi socchiusi che sovrastano il singolo proiettore a LED. Entrambe, in particolare la 125, citano anche nel resto del design la MT-09, cambiando radicalmente look rispetto ai modelli attuali.
Yamaha MT-125
La base tecnica della YZF-R125 garantisce alla più piccola tra le “Master of Torque” una scheda tecnica di tutto rispetto, a partire dal piccolo monocilindrico da 124,7cc dotato di fasatura variabile VVA e frizione antisaltellamento.
I cavalli disponibili sono ovviamente 15 come da limite di legge, mentre la ciclistica è basata su un telaio doppio trave in acciaio, con forcellone in alluminio e una massiccia forcella a steli rovesciati da 41mm. All’anteriore, il freno con pinza radiale a quattro pistoncini e disco da 292mm è un’altra caratteristica degna di moto più grosse, pareggiata al posteriore dalla gomma con sezione da 140mm.
Rispetto al modello precedente, infine, cambia anche la posizione di guida, più eretta e con pedane più avanzate per migliorare il comfort. Il tutto a un prezzo di 4.799 euro.
MT-03
Anche la nuova MT dedicata alla patente A2, che costa 5.499 euro, non è altro che una R3 rivista e privata delle carene. Questo significa che rispetto al precedente modello le novità più rilevanti riguardano le sospensioni: al posto della forcella tradizionale ce n’è ora una a steli rovesciati da 37mm, più rigida e con un set up più sportivo, pareggiato dai maggiori valori di precarico e freno idraulico in compressione del monoammortizzatore.
Confermati invece sia il bicilindrico parallelo da 321cc e 42cv a 10.750 giri, sia il telaio a diamante in tubi d’acciaio. Anche in questo caso, poi, cambia leggermente la posizione in sella: manubrio più alto e sezione centrale più snella dovrebbero andare a vantaggio di comodità ed ergonomia.