Da quando è stata svelata a fine 2013, la MT-09 ha stravolto il mondo delle naked di media cilindrata. E lo ha fatto a colpi di guida esilarante, impennate a non finire e un motore tre cilindri crossplane con cilindrata oversize (per i canoni di allora) da standing ovation. L’aggiornamento presentato da Yamaha per il 2017 aveva poi affinato la sostanza calandola in una nuova veste estetica. Quella davanti a cui ci troviamo oggi, invece, è una teppista quasi completamente nuova.
189Kg
Peso in ordine di marcia.
Partiamo dal motore CP3, omologato Euro 5 e aggiornato profondamente. La cilindrata sale a 889cc (+42) grazie a un aumento dell’alesaggio di 3mm, accompagnati da alimentazione, aspirazione e scarico completamente nuovi. Tutto il lavoro ha seguito la linea guida della spinta ai bassi e medi, dunque non sono tanto i 119cv (+4) a farsi notare, quanto i 93Nm (+5,5) erogati ad appena 7.000 giri, 1.400 più in basso del precedente modello. Completano il quadro la trasmissione rivista, con prima e seconda leggermente allungate e la frizione assistita e antisaltellamento con nuovi materiali di attrito e nuove camme per un minor sforzo alla leva.
Yamaha MT-09: Ciclistica inedita
Dopo aver aggiornato il motore, a Iwata si sono lasciati prendere la mano, riprogettando da zero la ciclistica. Il telaio, per prima cosa, è un doppio trave in alluminio Deltabox del tutto inedito, realizzato con la tecnologia Controlled Filling per massimizzare resistenza e leggerezza: secondo Yamaha si tratta del telaio pressofuso con le pareti più sottili al mondo. Il primo risultato è una rigidità laterale cresciuta del 50%, mentre il cannotto di sterzo è più basso di 30mm per migliorare il feeling all’anteriore.
119cv
Potenza max dichiarata a 10.000 giri.
Lo stesso metodo di pressofusione è stato poi applicato al forcellone e al telaietto reggisella posteriore, pure loro completamente nuovi, per un risparmio di peso totale della struttura di 2,3kg. Ulteriore peso è stato limato in un’area chiave come le ruote, le regine delle masse non sospese. I cerchi a 10 razze sono infatti più leggeri di 700g rispetto a prima, cosa che dovrebbe incidere non poco su agilità e maneggevolezza.
A supportare il nuovo chassis restano le sospensioni KYB del precedente modello: forcella a steli rovesciati da 41mm davanti, completamente regolabile, accoppiata a un mono regolabile in precarico e ritorno: l’assetto di serie è però completamente nuovo. Anche le pinze radiali a quattro pistoncini e i dischi da 298mm restano invariati, ma ora l’impianto è completato da una più efficace pompa radiale Nissin.
Elettronica R, design Coverless
Novità pesanti anche nel comparto elettronico, rappresentate esternamente dalla nuova strumentazione TFT a colori da 3,5 pollici. Il cervello della MT-09 2021 si basa infatti sui dati provenienti da una piattaforma inerziale a 6 assi, sviluppata a partire da quella della R1 ma grande la metà e più leggera del 40%.
889cc
Nuova cilindrata della MT-09 2021: 42cc in più rispetto a prima.
È grazie a questa che il pacchetto elettronico può annoverare anti impennata, ABS attivo anche in piega, cambio elettronico con blipper in scalata, traction control e persino il controllo della derapata separato. Il controllo di trazione, in particolare, ha tre livelli: 1 è il più basso, 2 il più conservativo, a cui sono legati i livelli di intervento degli altri sistemi. Poi c’è la modalità M, in cui è possibile regolare manualmente i diversi aiuti alla guida.
La nuova MT-09 arriverà nei concessionari a marzo 2021, ma noi speriamo di poterci mettere su le mani (e impennarla) un po’ prima. Prima di chiudere un cenno lo merita anche il design completamente stravolto, che il marketing Yamaha ha soprannominato Coverless, per evidenziare come le sovrastrutture siano ridotte al minimo per lasciare in bella mostra la meccanica. Di certo non manca la personalità, ma siamo pronti a scommettere che sui social si scateneranno le opinioni opposte sulla nuova direzione stilistica del Dark Side of Japan…
93Nm
Coppia max dichiarata a 7.000 giri.