Usare lo sguardo in moto è fondamentale. Ma quanto e cosa guardate realmente? I vostri occhi sono fissati su un piccolo pezzo di strada là davanti e vi sentite in un tunnel? Avete preso un bel po’ di multe perché siete bravissimi a passare di fianco alle colonnine autovelox senza notarle? Le vostre traiettorie in curva sono spigolose come il disegno di un bambino? Pericoli come tombini e brecciolino vi attirano come falene verso una lampadina? O forse ogni volta arrivate a casa pensando fra voi “Non ricordo alcun dettaglio ambientale di questo giro”?


Se cadete vittima di uno qualunque di questi comportamenti è facile che non raccogliate abbastanza informazioni attraverso quelle due cose tonde che avete ai lati del naso. I vostri occhi sono ovviamente lo strumento per “leggere” la strada davanti a voi. Tuttavia, potete migliorare la vostra guida assorbendo più informazioni non solo dalla strada, ma da tutto quello che c’è nel vostro campo visivo.

Sembra una stupidaggine, ma uno degli elementi fondamentali che consentono ai piloti del TT di passare tra alberi, case e muretti sul filo dei 300 è la perfetta, pedissequa conoscenza degli elementi ambientali, ottenuta attraverso l’analisi visiva. Ok, voi in Val Trebbia o sul Muraglione andrete molto, molto più piano, e siete lì per divertirvi, non certo per fare una gara; ma il concetto è simile: più presto vedete e più vedete, e meglio riuscirete a processare le informazioni nel vostro cervello. Più informazioni fornite al cervello serviranno a controllare meglio la moto, a guidare più sicuri e con più margine, a frenare o accelerare nel punto giusto, cambiare marcia, muovere il corpo, essere sulla traiettoria giusta… Insomma, a fare tutto quello che serve per puntare a diventare come John McGuinness sul circuito del Mountain all’isola di Man. Più o meno.

1) Usare lo sguardo in moto: allargate il campo visivo

Il mondo dello sport, ma soprattutto il motociclismo, usa il termine “visione a tunnel” per descrivere una persona che vede solo quello che ha immediatamente davanti a sé, invece che tutto quanto. Il “tutto quanto” in sella è un fotogramma piuttosto ampio; succedono un sacco di cose e più forte andiamo più informazioni dobbiamo assorbire pur avendo meno tempo per processarle. Ecco perché è importante usare lo sguardo in moto sfruttando bene la visione periferica; ovvero tutto quanto vediamo con la “coda dell’occhio”, al di fuori di ciò che il nostro sguardo punta direttamente mentre guidiamo.

Per leggere tutti i nostri consigli e tutorial sulla guida in moto cliccate qui o sul tag “La Bibbia della guida” in calce a questo articolo

Assorbire più dettagli “collaterali”, come le sagome dei marciapiedi che si inseriscono in una curva, o dove va la strada guardando oltre una siepe, o vedere il tettuccio di un trattore che sta uscendo dal campo dietro la prossima curva può migliorare non poco la nostra guida.

2) Tenete alto il mento

Per quanto possa sembrare basilare, un passo molto semplice per usare lo sguardo in moto nel modo giusto è posizionare meglio il corpo per poter vedere di più. I piloti si sporgono all’interno perché la fisica glielo impone, e sanno precisamente dove stanno andando – in pista si gira praticamente a memoria (cliccando qui potete leggere il nostro approfondimento sulla posizione del corpo nella guida pista).

Su strada (soprattutto su un tratto sconosciuto) la situazione è totalmente differente. Occorre dunque disporsi in modo da ampliare al massimo il proprio campo visivo. In che modo? Spostando il corpo – soprattutto torace, collo e testa – in una posizione che consenta fisicamente di vedere di più. Mento alto significa occhi in alto, che guardano avanti e attorno, e arrivano in profondità nelle curve senza fissarsi su quel tombino o su quel mucchietto di brecciolino che cercano di attirarvi come calamite. Se guardate avanti e assorbite le informazioni presto e bene, vedrete il tombino in tempo per evitarlo, oppure per regolare la velocità o l’angolo d’inclinazione della moto in modo da passarci sopra senza problemi.

3) Guidate rilassati

Restare rilassati aiuta sempre quando si guida. Se guidate al limite, anche con la massima concentrazione, vi perderete importanti pillole di informazioni perché semplicemente non riusciranno a farsi strada nel vostro cervello, troppo focalizzato sulla sola attività della guida. La visione a tunnel potrà aiutare un lanciatore di freccette in un pub ad azzerare il rumore e le distrazioni circostanti. In moto, invece, non va bene perché cancella troppe informazioni che vi servono per controllare la guida. Se guardate avanti, concentrati solo sul punto di fuga della strada, vi state perdendo troppi dettagli. È come guardare il bel sedere di una ragazza che vi cammina davanti concentrandovi solo su quello. E se poi la ragazza si girasse e scopriste che in realtà era solo un tizio un po’ magro coi capelli lunghi? Aaaahhh!

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4) Usare lo sguardo in moto: la posizione sulla strada

Anche la posizione sulla strada è d’importanza vitale per usare lo sguardo in moto nel modo migliore. Ma c’è di buono che è abbastanza semplice da regolare. Il vostro obiettivo, quando vi state avvicinando a una curva, dovrà essere quello di posizionarvi con la moto nel punto giusto della corsia; in maniera tale da avere la massima visibilità possibile sullo sviluppo della curva stessa. Dunque, non dovrete stare vicino al bordo della strada nell’approccio a una curva a destra, né sulla riga bianca in una curva a sinistra. Sfruttate la strada per allargare la vostra visuale.

Attenzione però a non esagerare; la pratica di preparare l’ingresso nelle curve a destra allargando oltre la linea di mezzeria fin nella corsia opposta, è decisamente sbagliata. A parte il fatto che andare contromano è sempre pericoloso (oltre ad essere una delle più gravi infrazioni al codice stradale), se anche ci fosse visuale sufficiente da consentirvi di eseguire l’operazione in sicurezza, ripetendo il giochetto a ogni curva finirete per abituarvi a usare anche l’altra corsia come parte fondamentale del vostro stile di guida. Quindi, nel momento in cui all’ennesima curva a destra doveste trovarvi con un’auto in arrivo in senso opposto, potreste trovarvi in difficoltà per il fatto di dover curvare più stretti rispetto a come siete abituati.

In definitiva: considerate la linea di mezzeria come un limite invalicabile, come fosse il bordo di un precipizio, e non correrete rischi.

5) Non guardate la via di fuga!

Il fissarsi sul bersaglio (target fixation, definizione dei piloti da caccia) è un altro classico, che sicuramente molti di voi conosceranno e avranno provato. Scenario classico in pista: il pilota si fa prendere dal panico per una curva che si avvicina troppo rapidamente, ma invece di guardare la curva, dove vorrebbe andare, si fissa sulla via di fuga/commissario/muro di gomme e lo punta dritto. È una situazione comunissima, e la causa principale dei tipici drittoni nella ghiaia.

 

Su strada naturalmente la cosa ha conseguenze serie, soprattutto se l’oggetto su cui vi fissate è l’auto che vi arriva in senso contrario. Fatevi un favore: allenatevi a guardare bene e in anticipo dove volete andare. Muovete testa e occhi per ottenere una prospettiva ideale su quello che vi aspetta, e posizionatevi nel punto migliore per leggere la strada davanti a voi; in questo modo sarà più facile evitare di venire “attirati” in una caduta perché i vostri occhi si fissano su un palo della luce o su un tombino. Prendete il controllo dei vostri occhi.

6) Mettetevi alla prova

Alla prossima uscita in moto mettetevi alla prova cercando di focalizzare l’attenzione sul raccogliere il maggior numero di informazioni possibili su ciò che vi trovate davanti. Senza perdere la concentrazione su ciò che state facendo e su dove state andando, cercate di focalizzare mentalmente il significato di quel cartello, che nome c’è su quel camion, dove guardano gli occhi di quell’automobilista, di che colore era quel cane che avete appena superato, e così via.

La maggior parte delle volte sono informazioni inutili. Tuttavia, è essenziale “assorbire” tutto il quadro per non rischiare poi di perdersi le cose che contano davvero. Il colore del cane ci interessa solo se la signora che lo portava a spasso ne ha perso il controllo quando quel camion (con il nome di un corriere sul lato) lo ha spaventato fino a farlo scattare sulla strada davanti a voi. Nel caso succeda, usare lo sguardo nella guida in moto come abbiamo spiegato in questo articolo, vi permetterà di vederlo bene e presto, perché la mente avrà rilevato il cane quasi inconsciamente. Quindi, quando il cane farà l’inaspettato, la vostra mente “cosciente” sarà in grado di processare all’istante l’informazione cane/corriere già immagazzinata, e reagire così più rapidamente.

7) Usare lo sguardo in moto: documentatevi

I video onboard, che si trovano in quantità su YouTube, possono offrire un buon aiuto per imparare a usare lo sguardo in moto nel modo giusto. Guardate un giro di John McGuinness al TT. Anche se nessuno di noi può sperare di uguagliare tali livelli di guida, ci sono comunque degli spunti per capire come leggere meglio la strada.

Concentratevi sul video e una volta presa confidenza con la velocità con cui si muove il mondo di McGuinness, provate a cogliere i dettagli dell’ambiente che lo circonda. Anche se pochi di noi hanno l’abilità di guidare a un ritmo paragonabile… Alla fine abbiamo gli stessi occhi di John. Lasciate che faccia lui la parte difficile – guidare – e concentratevi nell’osservazione dei dettagli senza che la realtà si metta di mezzo. Seguitelo lungo un giro e cercate di vedere in anticipo dove punta, quando si avvicina al marciapiede qui o lì, quante pietre miliari riuscite a vedere lungo il percorso, dove sta la gente e… Chi ha gettato lì un pacchetto di patatine?

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Quando l’avete fatto, guardate un altro giro e impegnatevi a capire dove frena McGuinness o magari dove sono gli scollinamenti in arrivo e cosa fa con l’acceleratore. È un gioco eccitante, inoffensivo e un ottimo allenamento per il cervello.

Applicare tutto questo alla realtà stradale sembrerà un po’ estremo – e non abbiamo detto che ci si debba mettere a guidare a cannone oltre i 200 di media. Quello che intendiamo è di provare ad ampliare lo spettro di informazioni che vi scorrono attraverso gli occhi per poterlo utilizzare anche quando il video onboard consiste in… Quello che vedete davanti alla vostra moto.