A una prima occhiata distratta, i bozzetti presenti in questo articolo potrebbero sembrare quelli di una nuova e ancora più affilata versione della Speed Triple 1200 RS. Aguzzando la vista, però, è impossibile non notare che non solo manca il classico tre in linea di Hinckley, ma manca del tutto un motore. O meglio, ne manca uno endotermico. Ebbene sì, perché i bozzetti di una naked iperaggressiva che state osservando, non sono altro che il frutto della “Fase 2” del progetto TE-1. Che dovrebbe portare alla nascita della prima moto elettrica by Triumph.

180cv
Potenza max

Il progetto è partito a metà del 2019 con l’annuncio del cofinanziamento a opera del governo inglese e della collaborazione con alcuni specialisti del settore della mobilità elettrica, compresa l’Università di Warwick. La Fase 1 si è conclusa con la definizione delle specifiche di base della moto. Le prossime due fasi, invece, dovranno portare prima alla realizzazione di un prototipo completo, indicativamente entro la fine del 2021, poi ai test su strada. Tutto ciò al fine di, per usare le parole del CEO di Triumph, Nick Bloor, “fissare e definire le aspettative dei nostri clienti riguardo la commercializzazione di un veicolo in grado di ridurre significativamente l’impatto ambientale della propria mobilità individuale”.  Che tradotto in soldoni, significa che a Hinckley sono seriamente intenzionati a produrre una roadster elettrica e che con questo importante progetto stanno aggiustando la mira.

Fase 2: non solo stile

Dunque, questa Fase 2 si esaurisce solo con qualche disegno, per quanto intrigante? No, in realtà c’è anche molta sostanza. Innanzitutto si è sviluppato il lavoro fatto inizialmente, definendo in maniera più concreta parti importanti come freni, fari e acceleratore. Cosa ancor più importante, sono state definite le caratteristiche della batteria in termini di celle e forma; un lavoro estremamente significativo per una moto elettrica, poiché si tratta dell’elemento con la massa maggiore e che, di conseguenza, influenza in maniera più evidente la dinamica di guida. È stato poi progettato anche il nuovo motore elettrico: un elemento dal peso di poco più di 10kg e in grado di erogare 180cv.

Infine, batteria e motore sono stati trasformati in realtà nel primo prototipo del gruppo propulsore, già incastonato nell’altrettanto inedito prototipo del telaio. Quest’ultimo, inoltre, sfrutta l’involucro della batteria come elemento portante per aumentare la rigidità complessiva e contenere il peso.

Un giudizio da smanettoni

Al di là di quanto dichiarato da Triumph, Williams Advanced Engineering, Integral Powertrain e Warwick University (le realtà coinvolte in questo progetto), cosa ne pensiamo noi, in quanto smanettoni, di questa Triumph TE-1? Come saprete qui a SuperBike Italia non siamo dei grandi sostenitori delle moto elettriche, quantomeno di quelle attualmente sul mercato; velocissime negli spari al semaforo, ma con un’autonomia troppo scarsa e qualità di guida non ancora al livello delle equivalenti a benzina. Per non parlare dei prezzi.

Detto questo, non siamo nemmeno così ottusi da escluderle a priori; molti di noi forse non sono ancora pronti a rinunciare al sound da brividi di un V4 o di un 3 in linea. Ma quando le moto a batteria offriranno le stesse prestazioni a tutto tondo (o persino superiori), non ci saranno reali motivi per non prenderle in considerazione.

In questo senso la TE-1 ci fa ben sperare per almeno due motivi. Per prima cosa, i bozzetti preannunciano una moto esteticamente “normale”. Che vi piaccia o meno, a Hinckley non hanno fatto l’errore di disegnare qualcosa di eccessivamente eccentrico giusto per far capire che ha una batteria. In secondo luogo, gli ingegneri Triumph stanno lavorando specificamente sul tema della guida; l’obiettivo è quello di offrire sensazioni tra le curve degne delle loro altre naked sportive.

Cosa non ci piace? A quanto pare l’autonomia dovrebbe essere di 200km. Usiamo il condizionale perché non sono state fatte dichiarazioni ufficiali in questo senso. Il tempo di ricarica da 0 all’80%, invece, è di 20 minuti. Dati senza dubbio ottimi nel panorama delle moto a batteria, ma che rischiano di essere ancora troppo limitativi per il classico uso da smanettoni. Specialmente quando dall’autonomia teorica si passerà a quella reale. Ma è decisamente troppo presto per dare giudizi definitivi: quel che è certo è che, quando sarà possibile, noi saremo in prima fila per provare la prima Triumph elettrica.