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La 800NK è il modello con cui il marchio cinese Cfmoto sbarca ufficialmente nel mondo delle medie naked sportive. Solo un’alternativa economica, o una moto con guida e contenuti all’altezza del design italiano e del motore KTM? Lore ci dice com’è andata la prova di questa Cfmoto 800NK dal sud della Francia…
Testo: Lore Foto: CFMoto
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Pubblicare storie e post sui social in diretta dalla presentazione stampa di una nuova moto ha essenzialmente due funzioni. In primo luogo, suscitare l’invidia di amici e parenti che sono rimasti a casa, magari chiusi in ufficio, mentre ci si trova in qualche località di villeggiatura nel bel mezzo della settimana lavorativa. In secondo luogo, è molto utile per raccogliere il sentimento spontaneo dei motociclisti verso una novità, prima che di questa escano articoli e video di ogni genere tra riviste, siti e canali YouTube vari.
Nel caso della Cfmoto 800NK, noto che curiosità e scetticismo sono di gran lunga le emozioni dominanti nei feedback sui profili social miei e di SuperBike Italia. Curiosità dei molti attratti da un pacchetto esteticamente curatissimo e tecnicamente interessante, e scetticismo di chi non riesce a concepire che una moto da sparo possa arrivare da un marchio non giapponese o europeo. Quel che è certo, è che questa naked non è passata inosservata da quando è stata presentata in veste definitiva a Eicma 2022.
Cina ed Europa
In realtà, gli scettici farebbero bene a considerare quanta Europa ci sia in questa moto cinese. Innanzitutto, il design è frutto dello studio italiano Modena 40, che opera come reparto di ricerca e sviluppo distaccato di Cfmoto. E poi non è un mistero che motore e telaio in acciaio siano strettamente derivati da quelli della austriaca KTM 790 Duke, seppur non del tutto identici. Personalmente, però, non ho bisogno di appuntare bandierine di nessun tipo per valutare una moto: a contare sono solo i fatti.
E un primo dato di fatto, senza bisogno di saltare in sella, riguarda l’impressione di qualità e solidità suscitata dall’insieme. Come sempre, il giudizio estetico è soggettivo, ma la 800NK non è solo una naked ben disegnata e carica di personalità quando la si guarda da lontano, è anche ben costruita e molto curata quando ci si avvicina e s’iniziano a osservare finiture, accoppiamenti e minimi dettagli – persino la testa delle viti… Onestamente mi vengono in mente solo un paio di altre moto, con prezzi simili, che siano così chiaramente convincenti a un’ispezione visiva tanto approfondita.
Posizione in sella e strumentazione
Prima di iniziare la prova della Cfmoto 800 NK mi metto ai comandi e con piacere constato un’altra cosa ben riuscita: la posizione di guida. Comoda e naturale, senza essere eccessivamente rilassata, con un buono spazio per le gambe e le manopole posizionate esattamente lì dove le vorrei su un mezzo di questo tipo. Tanto per essere chiari, è piuttosto diversa dalla 790 Duke, in cui ci si sente molto vicini alla ruota anteriore, con la moto che sembra sparire tra le gambe, togliendo un pizzico di confidenza sulle prime. Forse solo la sella è un filo dura, ma come optional è disponibile quella più alta, che dovrebbe offrire più imbottitura senza mettere minimamente in difficoltà chi superi il metro e settanta, anche se con poca esperienza.
A convincermi meno nei primi istanti è uno dei pezzi forti della versione Advanced che sto guidando: la strumentazione TFT a colori da ben 8”, piazzata longitudinalmente al centro del ponte di comando. Ma è solo questione di fare l’occhio allo strano posizionamento, dopodiché non si può che apprezzarla. Non solo le informazioni essenziali sono ampie e chiare nella parte alta, ma è tutto piuttosto semplice da gestire, sia in movimento tramite i comandi sul blocchetto di sinistra, sia da fermi grazie al fatto che è pure touch e utilizzabile coi guanti.
Ci sono tutte le classiche informazioni sulla moto, la possibilità di gestire interfoni e telefoni tramite Bluetooth e, se avessi un iPhone, potrei pure replicarne la schermata sulla strumentazione tramite CarPlay. Unico difetto? La luminosità massima è ottima, ma nonostante ci sia un sensore di luce che la regola automaticamente, l’assenza di una seconda grafica automatica con fondo bianco e cifre nere, rende tachimetro e contagiri non perfettamente leggibili sotto la luce diretta.
Niente vincoli
Un attimo dopo aver notato questo piccolo neo, tuttavia, a strapparmi un sorriso è l’ennesima scalata sfruttando il blipper, con annessa l’ennesima sequenza di scoppiettii in avvicinamento a una rotonda. E pure quando riapro e butto dentro la seconda in uscita, il taglio secco e preciso in salita dà un ulteriore tocco di carattere a un sound di scarico coinvolgente, pur negli stretti limiti dell’Euro 5. Stiamo ancora attraversando alcuni centri abitati vicino Frejus, tra Cannes e Saint Tropez, ma sto già raccogliendo parecchi spunti, per esempio riguardo alla risposta al gas. In Street è piuttosto filtrata, ma tutto sommato adeguata a un contesto come questo, da uso di tutti i giorni. Passando alla mappatura Sport, invece, mi accorgo ben presto di una taratura non ottimale dell’acceleratore elettronico, che è talmente diretto da farmi faticare a mantenere una velocità costante mentre seguo il traffico.
In ogni caso non passa molto prima che le case si diradino e che il ritmo della prova di questa Cfmoto 800NK inizi a farsi “interessante”, col bicilindrico che mette sul piatto una bella spinta fin dai bassi, senza però trascurare una gustosa propensione ad allungare anche oltre il regime di potenza massima e fino al limitatore, posto a quota 10.500. In questo modo la guida si fa subito bella frizzante, e con 95cv su 189kg di moto, ce n’è abbastanza per andare anche piuttosto forte, con le velocità a tre cifre che si manifestano in un amen sulla strumentazione, e le incertezze del ride by wire che diventano pressoché trascurabili quando si gira il gas con convinzione.
Doti teppistiche
Così, tra posizione di guida azzeccata, motore vivace e ciclistica stabile ed equilibrata, ben presto inizio ad approfittare dei tornanti per concentrarmi sulle pratiche teppistiche, in cui la 800NK fa un buon lavoro, pur senza eccellere. Per essere più chiari, in prima ovviamente l’avantreno si alza a comando, mostrando un’ottima stabilità e prevedibilità su una ruota, ma già in seconda non basta la sola sfrizionata d’ordinanza per ottenere decolli degni di nota: ci vuole anche una buona dose di mestiere. Ma sapete la cosa migliore? Per fare tutto ciò non bisogna disattivare nessun sistema di aiuto alla guida, perché qui il traction control non c’è.
In definitiva, con la 800NK se volete ci potete anche fare gli hooligan, ma non consideratela come prima scelta del segmento se per voi le pratiche teppistiche sono una priorità – Honda Hornet 750 e Yamaha MT-07 per queste cose sono su un altro livello.
Ginocchio a terra
Sì, lo so cosa state pensando: come si fa nel 2023 a proporre una moto da quasi 100cv senza il controllo di trazione? In fondo è una dotazione di sicurezza, che può prevenire brutte sorprese quando c’è poca aderenza. Il discorso è sensato, e non nego che in caso di pioggia o su fondi scivolosi il TC potrebbe servire pure avendo a disposizione un bicilindrico dolce e fluido come quello della NK. Ma in condizioni normali, su un percorso da pieghe assolato, difficilmente avrete problemi perché il puro e semplice grip meccanico è più che sufficiente per poter spalancare il gas senza patemi in qualsiasi contesto stradale. A tal proposito, nonostante qualche perplessità prima della prova, anche le gomme Maxxis di primo equipaggiamento si sono rivelate all’altezza. Magari non brilleranno per feeling trasmesso all’anteriore, ma come tenuta al posteriore direi che c’è quanto serve.
Parlando di guida sportiva, in diversi tratti della prova della Cfmoto 800NK, come al solito, la situazione si è fatta piuttosto “movimentata”, con ritmi che hanno previsto anche un discreto consumo delle saponette sulle ginocchiere che, fortunatamente, mi ero premurato di indossare per la prova. In particolare mi è piaciuto il comportamento delle sospensioni KYB, caratterizzate da un assetto in grado tanto di filtrare le irregolarità dell’asfalto tipiche del commuting quotidiano nei contesti urbani, quanto di supportare la classica guida col coltello tra i denti. Ok, quando si spinge sul serio viene naturale desiderare un po’ più di supporto idraulico, ma al di là del fatto che si tratta di unità regolabili (cosa tutt’altro che banale in questo segmento), anche in questi frangenti, mono e forcella restano sempre piuttosto composti nelle reazioni.
Sensazioni contrastanti
Più in generale, l’insieme di sensazioni che mi ha dato la Cfmoto 800NK durante la prova è da moto matura, più che da giocattolo puramente sbarazzino, prediligendo compostezza e precisione all’agilità estrema. Intendiamoci, non è lenta o faticosa da far voltare, ma rispetto alla iperreattività da eccesso di bevande energetiche di alcune KTM Duke, che in certe situazioni vanno a un passo dal nervosismo di sterzo, la CFMoto è come se si fosse bevuta un semplice caffè.
Cenno finale va ai freni e all’ABS, che mi hanno dato feedback contrastanti. Di sicuro c’è tutta la potenza frenante che serve per gestire le prestazioni del motore, anche nella guida allegra. Da un lato, però, la scelta delle pastiglie sembra piuttosto conservativa, col risultato di un mordente iniziale un po’ soft per le aspettative di un motociclista esperto, ma probabilmente sensato per i neofiti o aspiranti smanettoni. Dall’altro lato, il sistema antibloccaggio si è dimostrato un filo invasivo quando alle frenate decise si somma qualche sconnessione dell’asfalto, ma soprattutto un po’ lento nel disattivare l’intervento una volta recuperato il grip, e restituire così alle vostre dita tutta la potenza frenante che volevate.
Quindi la prova della CFMoto 800 NK, com’è andata?
Se non fosse stato evidente fin qui, ve lo scrivo chiaro e tondo: la Cfmoto 800NK è un’ottima media naked sportiva, sotto ogni aspetto. Perfetta? No, un paio di difettucci di gioventù ci sono, e sono quelli evidenziati più sopra: l’ABS poco raffinato nell’intervento e la risposta al gas da migliorare.
In compenso ci sono un design e una qualità percepita che solo pochi anni fa avremmo pensato irraggiungibili per un marchio cinese, io per primo, uniti a una dotazione che, nel caso della versione Advanced, fa impallidire moto ben più costose – eccezion fatta per l’assenza del controllo di trazione. Anche per chi bada al sodo, poi, non mancano le buone notizie, sotto forma di una guida coinvolgente ed efficace tra le curve. Tutto questo con un prezzo che, con le promozioni di lancio attive in questi mesi, va dai 7.390 ai 7.990 euro.
Di sicuro la scelta di affidarsi a elementi di derivazione KTM ha facilitato e velocizzato il compito di Cfmoto di costruire una media valida e concreta secondo le aspettative di motociclisti esigenti come noi europei; al contempo, tuttavia, non era né semplice, né banale ottenere un mezzo così chiaramente caratterizzato, per personalità e qualità dinamiche, dalla 790 Duke. Che, nel caso non lo sapeste, viene prodotta per conto di KTM dalla stessa multinazionale cinese che sta dietro alla 800NK.
In definitiva, se un giorno il termine “cinesata” smetterà del tutto di essere usato in senso dispregiativo nei confronti di una moto, il merito originario, ve lo garantisco, sarà stato in gran parte di Cfmoto e di mezzi come questa NK.