Grande, grossa, esagerata: la Triumph Rocket 3 è sempre stata così, sin dalla sua presentazione nel 2004. Ma con il nuovo modello svelato poche settimane fa, sembra che a Hinckley abbiano deciso di pompare ancora più steroidi nella loro muscle bike fuori di testa.

Il tre cilindri in linea longitudinale è il motore motociclistico prodotto in serie più grande al mondo con i suoi 2.500cc e, cosa ancor più importante, questa cilindrata è sfruttata per torturare la maxi gomma posteriore da 240/50-16 con la bellezza di 221Nm a 4.000 giri. Anche la potenza è salita, per la precisione dell’11% rispetto alla prima generazione, per un totale di 165cv a 6.000 giri.

Le prestazioni da rimorchiatore si accompagnano a un peso drasticamente ridotto, con 40kg in meno grazie al nuovo telaio in alluminio e a una miriade di componenti fusi, forgiati o comunque riprogettati. Quindi la Triumph Rocket 3 è ora è pure una libellula? Non proprio visti i 291kg a secco, ma con un interasse di 1.677mm e un baricentro ultrabasso, la battaglia per il titolo di miglior dragster di serie con la Ducati Diavel 1260S è decisamente aperta.

Triumph Rocket 3: tecnologia e due versioni

Oltre alle specifiche sbalorditive, tra cui figurano anche sospensioni regolabili Showa e freni con pinze Brembo Stylema per tenere a bada il motore, il razzo inglese ha ricevuto un restyling totale e dotazioni tecnologiche all’ultimo grido. Tra queste ultime spiccano la fanaleria completamente a LED, la strumentazione TFT e un pacchetto elettronico che comprende ride-by-wire, quattro riding mode, ABS cornering, traction control, cruise control e accensione keyless.

Tutto questo declinato in due versioni, R e GT, con la seconda distinguibile per le pedane da pura cruiser, lo schienalino del passeggero e il piccolo parabrezza. Non vediamo l’ora di lanciarle su una drag strip…