È stata una delle novità 2020 più chiacchierate ancora prima che venisse svelata a fine ottobre al Tokyo Motor Show. D’altronde come avrebbe potuto non essere così per la Kawasaki Z H2, la moto che segna il debutto della sovralimentazione su una moderna Supernaked?

Esatto, ad Akashi sono stati così amabilmente folli da prendere il motore della poderosa Ninja H2 e costruirci attorno una nuda con manubrio alto. Tanto per intenderci, questo significa che a spingere la nuova belva verde ci sarà un quattro in linea da 998cc, sovralimentato da un compressore centrifugo e in grado di sputare fuori 200cv e 137Nm. Valori che, ve lo assicuriamo, da soli non bastano a rendere il senso di spinta prodotto da questo propulsore.

Completamente inedita

Eccezion fatta per il motore (in ogni caso rivisto per la nuova applicazione), la Kawasaki Z H2 è tutta nuova. A partire da un inedito telaio a traliccio in acciaio, così come specifico è il forcellone in alluminio, fissato alla parte posteriore del 4 cilindri tramite un’apposita piastra di supporto. L’obiettivo della ciclistica così formata è di unire stabilità alle alte velocità (e ci mancherebbe, vista la potenza di fuoco a disposizione…) e maneggevolezza tipica di una naked. In quest’ultimo senso, a dispetto del peso dichiarato di 239kg in ordine di marcia, fanno ben sperare l’interasse relativamente contenuto di 1.445mm e la sella posta abbastanza in basso, a 830mm da terra.

La dotazione ciclistica si completa poi con sospensioni Showa completamente regolabili, con la forcella SFF-BP, mentre il compito di frenare il tutto è affidato a due pinze monoblocco Brembo M4.32, che mordono due dischi da 300mm e sono azionati da una pompa radiale Nissin.

Elettronica completa e design tutto muscoli

Ma a tenere a bada la nuova Z H2 ci sarà anche un adeguato pacchetto di aiuti elettronici, basati su una piattaforma inerziale Bosch a 6 assi e regolabili tramite la strumentazione TFT a colori. L’elenco comprende praticamente ogni sistema che si possa desiderare su una nuda da sparo: quattro riding mode (di cui uno personalizzabile), controllo di trazione con anti impennata integrato, ABS cornering e quickshifter con blipper, oltre a launch e cruise control. Il prezzo dell’intero pacchetto sovralimentato? Sostanzialmente in linea con la miglior concorrenza senza carene: 17.590 euro.

A sottolineare la cattiveria della nuova creatura di Kawasaki Heavy Industries, oltre all’ormai conosciuto “River Mark” piazzato sul muso, c’è un muscolosissimo design asimmetrico, che esalta la presa d’aria di alimentazione del compressore sul lato sinistro. Forse non vincerà concorsi di bellezza, ma di certo comunica con gran chiarezza il suo messaggio di prepotenza prestazionale.