Chiunque abbia provato il quattro cilindri sovralimentato Kawasaki, sa quanto possa creare dipendenza farsi disarticolare le braccia dalla sua esilarante spinta. Tuttavia, la Z H2 (cliccate qui se volete approfondire) ha faticato a brillare tra le altre hypernaked di questo 2020: divertente e godibile nella guida allegra, il peso e la ciclistica hanno mostrato un po’ il fianco quando si è trattato di strapazzarla col coltello tra i denti. Ad Akashi sono così corsi ai ripari, sfoderando per il 2021 la Z H2 SE.

240kg
Peso in ordine di marcia con il pieno della Z H2 SE 2021.

Aggiornamenti ciclistici

Il telaio a traliccio in tubi d’acciaio, così come il propulsore “Balanced Supercharged” da 200cv e 137Nm e il completo pacchetto di aiuti alla guida, sono rimasti immutati. Il suffisso SE, però, porta con sé diverse pesanti novità nel comparto ciclistico. Innanzitutto le pinze freno anteriori Brembo M4.32 vengono rimpiazzate dalle più recenti e prestanti Stylema, abbinate a tubi in treccia aeronautica e a una nuova pompa freno, anch’essa firmata Brembo.

Poi, ed è qui che viene il bello, forcella SFF con steli da 43mm e monoammortizzatore BFRC sono semiattivi. Le sospensioni sono infatti le Kawasaki Electronic Control Suspension (KECS, per gli amici), con la tecnologia Showa Skyhook, in grado di adattare la regolazione dell’idraulica alle condizioni e allo stile di guida ogni 10 millisecondi, basandosi sui dati di piattaforma inerziale, centralina dell’iniezione e centralina dell’ABS.

Il tutto con tre diverse impostazioni di base correlate ai riding mode Rain, Road e Sport, e l’ulteriore possibilità di rimescolare le carte con la modalità di guida personalizzabile Rider. Ovviamente il nostro augurio è che, pur mantenendola comoda e relativamente accessibile come è già, nella modalità Sport le nuove sospensioni semiattive della Z H2 SE sappiano rendere affilata come merita la belva compressa di Akashi.