Signore e signori, le 600 sono ancora vive! È questa la notizia migliore che possiamo ricavare dal ritorno a listino della mitica Ninja 636, a prescindere dalle (poche, a dire il vero) novità tecniche della Kawasaki Ninja ZX-6R 2019. Sì, perché se è vero che con l’Euro 4 tutti i costruttori, salvo Yamaha, hanno lasciato che le medie sportive uscissero dai loro cataloghi accompagnate da un fragoroso silenzio, Kawasaki si è resa conto di quale crimine imperdonabile fosse relegare al passato un mezzo valido come la 636.
Certo, l’arrivo del famigerato Euro 5 sarà probabilmente il colpo del knockout definitivo per le Supersport, ma ad Akashi devono aver pensato che nel frattempo ci voleva qualcosa per riempire il buco inquietante che si era creato a listino: d’altronde come si può pensare di allevare giovani smanettoni nel segno del proprio marchio, quando il salto va da una Ninja 400 da 45cv per la patente A2, a un missile da 200 e passa cavalli come la 10R?
Family feeling
A tal proposito, non è un caso che la nuova 636 riprenda le linee proprio della 400, con quel muso affilato caratterizzato dai due spigolosi proiettori orizzontali a LED, mentre la coda è più vicina alla ZX-10R. Dal punto di vista motoristico, a parte dei non meglio precisati “aggiornamenti per rispettare le normative Euro 4”, il quattro in linea da 636cc è rimasto invariato. Ma questa è una buona cosa visto che non ci sono stati tagli alle prestazioni, perlomeno stando ai dati dichiarati: 130cv a 13.500 giri e 71Nm a 11.000 giri.
Il tutto con quei magici 37cc che dovrebbero continuare a fare la differenza, specialmente su strada e ancor di più sul nuovo modello, dato che il rapporto finale è stato furbamente accorciato togliendo un dente di pignone, da 43/16 a 43/15. Dopodiché ci sono una leva della frizione regolabile, una nuova strumentazione (derivata da quella della Ninja 650), le Bridgestone Battlax Hypersport S22 (fresche di presentazione) come gomme di primo equipaggiamento e il cambio elettronico, attivo solo in salita, montato di serie.
Prezzo d’attacco
Basta, fine degli aggiornamenti tecnici. Telaio doppio trave in alluminio, freni con dischi a margherita da 310mm e pinze radiali a quattro pistoncini, forcella Showa SFF-BP e mono completamente regolabili, due “Power Mode” e tre livelli di traction control: tutto il resto della dotazione arriva invariato dal precedente modello. Ma aspettate a dirvi delusi, perché una delle migliori novità sta nel prezzo: 11.890 euro per il colore nero e 12.090 euro per la versione KRT, ovverosia ben 1.500 euro in meno rispetto all’ultimo listino in cui era presente la ZX-6R. Bentornata 636!