Già da tempo affermatosi come il punto di riferimento per gli smanettoni del nord Italia, grazie alla grande disponibilità di giornate di prove libere, alla location comoda da raggiungere, a ottime infrastrutture di contorno e, ultimo ma non da ultimo, a un tracciato vario e tecnico, adatto a qualsiasi tipo di moto, il Cremona Circuit ha subito quest’inverno una profonda operazione di rinnovamento, riaprendo a metà aprile in una veste in gran parte inedita.

Paddock molto più grande, nuovi servizi, nuova pista kart e, soprattutto, varie modifiche e nuovo asfalto per il tracciato, per elevarlo al livello delle migliori piste internazionali. Abbiamo chiesto direttamente ad Alessandro Canevarolo, boss dell’impianto, di spiegarci tutto ciò che dobbiamo sapere sul nuovo Cremona Circuit.

Alessandro, com’è la situazione, il grosso del lavoro è fatto?

“Direi di sì, il 15 aprile abbiamo aperto con le auto. La pioggia dei giorni precedenti non ci aveva consentito di effettuare le ultimissime finiture, ma il grosso ormai era fatto. Il primo giorno abbiamo ospitato dei test riservati ai team auto delle Formula e delle GT, quello successivo invece abbiamo riservato la pista ai corsi di moto, e sembra che il nuovo layout del tracciato sia piaciuto, i commenti sono stati molto lusinghieri.”

Cosa è cambiato nel tracciato?

“Dal vivo, rispetto al disegno, è un’altra cosa. Il disegno non rende i dislivelli che siamo riusciti a creare. Chi l’ha provato ha detto che ora ricorda un po’ Valencia, con un po’ di Misano e di Vallelunga. E c’è anche una variante nuova che assomiglia alla Materassi/Borgo San Lorenzo del Mugello. Insomma, abbiamo cercato di rendere la pista ancora più bella e varia, e in effetti l’abbiamo cambiata per il 95%. È vero che di 11 curve della precedente configurazione (che ora sono diventate 13) non ne abbiamo toccate 3 per quanto riguarda il raggio, però sono state modificate sulle pendenze, quindi di fatto tutta la pista ha subito un restyling. Chi ci ha girato, me compreso, si è reso conto che in pratica è una pista nuova.”

Quali motivi vi hanno spinto a riprogettare tutto quasi da zero, considerando che il Cremona Circuit era già comunque un riferimento molto apprezzato dagli smanettoni del nord Italia?

“L’idea era in cantiere già dal 2017. Prima di tutto volevamo effettuare un ampliamento del paddock: l’area che avevamo era ok per le prove libere, ma non era sufficiente per ospitare le competizioni – serviva molto più spazio per i bilici dei team, i camper dei piloti, ecc. Dopodiché volevamo fare un restyling della pista, perché il progetto che avevamo realizzato non era quello originario – quest’ultimo si sarebbe dovuto estendere su un appezzamento di terreno che a suo tempo non eravamo riusciti ad acquistare. Nel 2018-19 siamo riusciti a trovare l’accordo per quel terreno e così è nata l’idea di fare la pista come avrebbe sempre dovuto essere.”

“Alla fine, in realtà, non abbiamo seguito esattamente il progetto iniziale: l’esperienza maturata in questi anni ci ha suggerito qualche modifica e integrazione, e crediamo di aver ottenuto il miglior risultato possibile.Già che c’eravamo, abbiamo rifatto il kartodromo – in questo caso riprogettato e costruito da zero dopo aver smantellato il vecchio. Ha già ricevuto l’omologazione dalla FIA per ospitare le gare internazionali.”

Per quanto riguarda il paddock hai detto che è stato ampliato. Sono state costruite anche altre strutture?

“Sì, il paddock principale (quello davanti ai box) è passato da 5.000 a 21.000mq: è più che quadruplicato. Se mettiamo insieme il parcheggio delle auto, l’ingresso e il paddock nuovo, arriviamo a un totale di 30.000mq. Poi abbiamo ampliato la palazzina, con altri 16 box doppi con bagno e doccia (ciascuno di 12 metri di larghezza per 14 di profondità) e sopra ai box è stata realizzata una tribuna coperta con 600 posti a sedere.”

Questo apre la possibilità di ospitare le competizioni…

“Sì, il 30-31 maggio è in programma la seconda tappa del calendario del trofeo Motoestate. A settembre poi ospiteremo anche l’ultima tappa. Questo è il battesimo, poi vedremo se in futuro ci sarà la possibilità di ospitare la Coppa Italia o magari anche qualcos’altro.”

Come asfalto il Cremona Circuit è sempre stato un riferimento; si potrà dire lo stesso anche per la nuova configurazione?

“Per la ricetta dell’asfalto abbiamo fatto il copia-incolla di quella che già c’era. Prima di tutto bisogna dire che la pista è stata sviluppata con la collaborazione dello Studio Dromo. Il disegno è nato da me e dai miei collaboratori, in seguito l’abbiamo affidato alla Studio Dromo che l’ha perfezionato e gli ha dato quel quid in più con le pendenze. Questo perché, disegnandola su carta tutti possono fare una pista, dopodiché bisogna fare in modo che possa essere omologata e che abbia quel qualcosa in più che la rende speciale, cosa che possono fare solo i professionisti. Per quanto riguarda l’asfalto abbiamo chiesto allo Studio Dromo di mantenere la stessa ‘ricetta’ di quello precedente. Sono riusciti a trovare lo stesso tipo di prodotto che avevamo impiegato nel 2013 e l’hanno aggiornato con le ultime tecnologie.”

E per quanto riguarda l’aspetto della sicurezza?

“Praticamente tutte le vie di fuga sono state raddoppiate. Abbiamo portato 6.000 metri cubi di ghiaia in più con circa 400 camion. Abbiamo fatto anche un ponte per la strada di servizio, per rendere più facili e sicuri gli spostamenti dei marshall e del personale di servizio. È anche bello passare sotto al ponte quando si è sul rettilineo principale, fa sempre il suo effetto – un po’ in stile Monza.”

Il circuito è ufficialmente aperto e gli smanettoni sono invitati a prenotarsi. Considerando gli investimenti che avete fatto, aumenteranno i prezzi per quanto riguarda le giornate in pista?

“Il prezzo è stato ritoccato di 20 euro, ma considerando l’entità degli investimenti, è una variazione davvero minima – lo sforzo da parte nostra per contenere l’aumento è stato enorme. Abbiamo speso quasi gli stessi soldi di quando abbiamo creato il Cremona Circuit da zero. E, alla fine, è come se fosse un complesso completamente nuovo. A parte la pista in sé, la palazzina dei box è quasi raddoppiata di dimensioni (120m contro 75), il paddock è più che quadruplicato, il kartodromo è stato rifatto. Insomma, è stato un grande investimento. E speriamo che i motociclisti gradiscano ciò che abbiamo fatto.”