In questa seconda puntata del suo blog personale (cliccando qui potete rileggere la prima), in esclusiva italiana su SuperBike Italia, Maverick Viñales ci parla di allenamento, compromessi, diete e tutto l’impegno che serve per essere competitivi in MotoGP. Ma il ventiquattrenne spagnolo ha avuto qualcosa da dirci anche su… Harry Potter

Testo: a cura della redazione Foto: Monster Energy Media

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“Quando ho finito il mio primo Gran Premio 125cc in Qatar nel 2011, è stato come ricevere un grosso pugno in faccia. Sapevo di dovermi svegliare e iniziare un duro programma di allenamento e di dieta. Quella gara è stata la spinta a prendere le cose più seriamente. Non è stata una cosa difficile perché quando avevo diciassette/diciotto anni ero nel CAR di Sant Cugat, vicino Barcellona, un’istituzione pensata espressamente per gli atleti di un certo livello e la preparazione che ho ricevuto lì era molto buona. Soprattutto il tipo di routine che ho imparato lì mi è stato utile e da allora ho mantenuto quel livello di attività e di pratica.”

“In termini di allenamento e lavoro fisico, mi piace fare un po’ di tutto. Corro, vado in bici e vado in palestra. Poi ogni periodo ha le sue attività più adeguate: per esempio a dicembre e gennaio nuoto tanto perché fuori fa freddo. Visto che correre sul tapis roulant o fare la cyclette mi annoia, preferisco andare in piscina, e in più il nuoto fa bene a tutto il fisico.”

 

“Oltre al nuoto in inverno faccio anche un po’ di corsa in montagna e di biathlon, ma in realtà mi piace cambiare ogni mese. Penso che se ti abitui a fare la stessa in maniera ripetitiva, poi non migliori. Una cosa che continuo a fare con costanza è l’allenamento in palestra, sia con i pesi sia a corpo libero: quello non cambia, è un po’ la base di tutto. Anche andare in bici è un ottimo allenamento, perché alleni tanti muscoli che servono in MotoGP. D’altronde non è un caso se così tanti piloti vanno pure sulle due ruote a pedali.”

Dieta e tentazioni

“Talvolta può capitare di allenarsi troppo, ma in fondo è per la voglia di migliorarsi. Penso che ogni atleta spinga al massimo per sentirsi pronto. Se arrivi al tuo massimo, ci guadagni in fiducia. Ti senti meglio sia nella mente che nello spirito. In pratica sei più felice. La parte più difficile della preparazione atletica, però, è la dieta: non è facile essere ligi con il cibo, ma è troppo importante.”

“Sto molto attento durante una dieta, anche se a volte mi vien voglia di mangiare qualunque cosa, e talvolta mi lascio andare, lo ammetto. Come quando passo davanti a un McDonalds: non riesco a dire di no al McFlurry con la Nutella. A volte, durante la settimana, mi assegno dei piccoli trofei sotto forma di cibo, ma la realtà è che ormai sono così abituato a seguire una dieta, che se non lo facessi mi sentirei strano. Il punto in ogni caso è non esagerare anche quando si sgarra: magari una fetta di pizza la mangio, ma non una intera. Non penso sia necessario essere ossessionati con il mangiare sempre broccoli e pollo.”

Il punto di rottura

“L’anno scorso, con tutto lo stress e la preoccupazione per l’andamento della stagione, ho avuto un rallentamento in estate. Dovevo smettere di muovermi. Ero finito. Fisicamente stavo bene, ma la mia mente era stanca. Ero stressato dalla necessità di dover sempre migliorare. Alla fine non potevo più fare nulla, era la moto che doveva migliorare. Guardavo tutto ciò che mi circondava perché amo vincere.”

“A volte dormivo solo tre o quattro ore e sapevo che stavo andando oltre il mio limite. Quindi a un certo punto in estate mi sono fermato e non ho fatto nulla. A volte uscivo in bici, ma solo per liberare la mente. Alla fine quel periodo di riposo mi è stato molto utile per tornare in moto con il massimo delle energie.”

Dalla boxe al trial

“Tra gli altri sport che mi piacciono c’è l’arrampicata, che pratico in palestra senza imbracatura. Aiuta molto per gli avambracci e ho notato che mi ha migliorato anche con le trazioni in palestra. Poi il venerdì faccio yoga: alla fine della sessione, dopo l’allungamento, ti fanno dormire per venti minuti ed è davvero bello: non dormo mai così bene! E poi sono l’unico uomo a lezione, perciò…”

“Mi piace anche fare boxe due o tre volte a settimana. Per quanto riguarda gli allenamenti in moto, il motocross ha un certo valore per me e nell’ultimo anno ho guidato molto, almeno due volte a settimana fino al mio piccolo infortunio al ginocchio, che mi ha imposto di fermarmi. Poi ci sono il dirt track, le 600 o il trial: di fatto amo le moto e quando ne guido una sono felicissimo.”

“In generale Andorra, dove vivo, è un posto fantastico per allenarsi. Si possono fare tantissime attività all’aperto, sia d’estate, sia d’inverno. Anche Roses, la mia città natale, è stupenda per lo sport, ma Andorra ha comunque qualcosa in più, crea quell’atmosfera che in qualche modo ti spinge ad allenarti. In giro trovi altri piloti e gente che ti motiva.”

Mare e gelati come relax

“Quando non mi alleno mi piace rilassarmi facendo due settimane al mare. Prendo un volo verso un posto lontano, mi rilasso, mangio pizza e gelati, bevo e mi diverto. Insomma, come qualsiasi ragazzo normale, no? Tutto quello che non posso fare durante l’anno, lo concentro in quelle due settimane! Quindi sono giorni che uso molto bene!”

“Quest’anno ho intenzione di rimanere anche a casa per un po’, per staccare del tutto. Passerò del tempo con il mio cane, magari mi farò qualche bel giro con la moto d’acqua, qualche uscita in wakeboard… E poi la sera libri e TV: guardo tanto Netflix, ma lo alterno spesso con la lettura. Mi piacciono soprattutto i libri che mi insegnano qualcosa, oltre ai fantasy. Ah, e ho letto tutti i libri di Harry Potter: sono un grande fan. E poi ogni tanto mi leggo libri di allenamento autogeno o che comunque mi insegnino a migliorarmi. Nei libri cerco più qualcosa da imparare che una forma di relax.”