A Eicma 2021, Honda ci aveva fatto una chiara promessa: la Hornet stava per tornare. Da allora, da Tokyo sono costantemente arrivati nuovi indizi sul genere di moto che avremmo avuto di fronte; prima svelando i bozzetti del design, poi il suono e infine le specifiche di base del propulsore. Oggi, dopo che è stata svelata al Salone di Colonia, la nuova Hornet 750 2023 non è più un mistero; però è qualcosa di leggermente diverso da quanto ci saremmo aspettati, o comunque da quanto i nostri pruriti da smanettoni ci avevano spinti a sognare.
Esteticamente caratterizzata dallo stesso stile della CB500F e dell’ultima CB650F (prima che venisse sostituita a listino dalla Neo Sports Café CB650R), la nuova CB750F Hornet, coi suoi 92cv – depotenziabili per i possessori di patente A2 – e 75Nm dichiarati per 190kg col pieno di benzina, sembra pensata posizionarsi strategicamente a metà strada tra le naked entry level e le supermedie.
Depone in questo senso anche il prezzo estremamente interessante: 7.990 euro. Ma quindi, com’è fatta esattamente la moto che riporta il glorioso nome Hornet sulle strade da pieghe dopo 10 anni di latitanza?
Hornet 750: tutte le qualità
Innanzitutto, il propulsore è un inedito bicilindrico parallelo da 755cc, con fasatura a 270° e distribuzione Unicam a 8 valvole, che riprende quella utilizzata da Honda sui suoi più spinti monocilindrici da fuoristrada.
Dotato di frizione antisaltellamento, è sviluppato con l’obiettivo di unire spinta ai bassi e allungo in alto, ed è corredato da un pacchetto elettronico piuttosto completo. Ride by wire, quattro riding mode (di cui uno personalizzabile) e traction control a tre livelli con anti impennata integrato; a cui sono aggiunti freno motore e potenza regolabili anch’essi su tre livelli, mentre il quickshifter è previsto come optional. Il tutto gestibile da una strumentazione TFT a colori da 5”, completata dalla possibilità di essere connessa allo smartphone.
Dal punto di vista ciclistico, tutto si basa su un nuovo telaio a diamante in acciaio. Pesa 16,6kg, dunque 1,9 in meno di quello della CB650R a quattro cilindri, e le quote fondamentali recitano 25° per l’inclinazione del cannotto di sterzo e 1.420mm per l’interasse.
Le sospensioni sono Showa; forcella SFF-BP non regolabile con steli da 41mm, e mono con leveraggio progressivo e cinque livelli di precarico, azionato da un forcellone scatolato in acciaio. A frenare il tutto troviamo un impianto con dischi da 296mm e pinze Nissin radiali; mentre la scelta delle misure degli pneumatici è dettata dalla volontà di privilegiare al massimo la maneggevolezza: l’anteriore è un classico 120/70, il posteriore un 160/60.
Non ci resta che scoprire se sarà davvero così e, soprattutto, se la nuova Hornet 750, al di là dei numeri e dei teorici posizionamenti di mercato, avrà davvero le carte in regola per tornare a farci divertire.