In una situazione normale, i pneumatici sono l’unica parte della moto a contatto con il suolo. Anzi, è solo una loro ristretta porzione a garantire l’aderenza necessaria al divertimento di noi smanettoni. Vero è anche che, nel caso si sbagli qualcosa o si chieda alle gomme più dell’attrito che sono in grado di generare con l’asfalto, le parti della moto a contatto col terreno possono diventare in fretta molte di più, insieme alle parti del corpo del povero pilota… Ora, dato che nessuno vorrebbe mai trovarsi in una situazione simile, ecco qualche dritta utile (e certificata da veri esperti), che vi diamo rispondendo alle quattro domande più frequenti sull’argomento più appiccicoso di ogni trackday: le gomme da pista.
Ma prima di iniziare, chiariamo subito un punto: una gomma sportiva moderna, specialmente se in mescola da pista, ha un limite decisamente più elevato di quello del motociclista medio. D’altra parte, però, è facile commettere errori o chiedere alla gomma di fare qualcosa per cui non è stata progettata. E questo può generare un potenziale pericolo. Dunque, il primo passaggio fondamentale consiste nel mettere i pneumatici nelle condizioni di lavorare al meglio per fornire il massimo delle prestazioni. Parliamo quindi in termini di grip, feeling, stabilità, ecc. Bene, ma… Come si fa? Scopriamo insieme rispondendo alle seguenti domande.
1) Gomme da pista: la pressione è meglio misurarla a freddo o a caldo?
Per quanto banale possa sembrare questo suggerimento, prima di cominciare a girare ricordatevi di controllare la pressione delle gomme; il valore da impostare è quello raccomandato dal produttore per l’uso in pista. Talvolta è indicato “a freddo”, talvolta “a caldo”, ma nel caso abbiate entrambe le indicazioni, preferite la seconda, perché a freddo, ovvero a temperatura ambiente, non si ha sempre un riferimento preciso.
La soluzione migliore è munirsi di un bel paio di termocoperte che, tra le altre cose, vi consentiranno di impostare il valore corretto fin dal primo giro della giornata. Ricordate però che le gomme vanno coccolate ben gonfie nelle termocoperte per almeno un’ora prima di poterle usare; quest’operazione, infatti, farà sì che anche la carcassa, le spalle e il cerchio abbiano modo di scaldarsi, riducendo le variazioni termiche una volta in pista.
La regolazione della pressione a caldo va fatta con le gomme già in temperatura, appena prima di iniziare il proprio turno tra i cordoli. Impostate la pressione sul valore prescritto, entrate in pista e dateci dentro senza timore di portarvi subito al vostro ritmo. Conclusa la sessione, appena rientrati ai box, ricontrollate la pressione e se necessario riportatela al valore prescritto; in questo modo avrete la certezza, soprattutto continuando a controllarle al termine di ogni turno, che le vostre gomme stiano lavorando sempre alla pressione corretta, a prescindere da quanto veloci siate. Oltretutto una gomma costantemente calda e gonfiata correttamente vi restituirà un’aderenza più costante e una maggior durata, facendovi quindi anche risparmiare dei soldi.
2) Le termocoperte sono essenziali?
Abbiamo visto che le termocoperte possono migliorare la vita vostra e delle vostre gomme in pista, e per questo è sicuramente consigliabile il loro utilizzo. Tuttavia, questo non significa che siano essenziali, in particolar modo se la vostra è la tipica uscita in pista occasionale con gomme sportive stradali. Queste ultime, infatti, sono progettate per offrire le massime prestazioni a temperature inferiori rispetto a quelle specifiche per la pista, slick o intagliate che siano, oltre a sopportare molto meglio i cicli di riscaldamento e raffreddamento.
Anche le gomme in mescola e le slick, da un punto di vista teorico, potrebbero essere usate senza termocoperte. Vi consigliamo però di non farlo, perchè significherebbe sprecarne una buona parte della vita utile in giri di riscaldamento in cui, oltretutto, aumenterebbe il rischio di cadute dovute alle gomme non ancora nel loro intervallo di temperatura corretto. È per questi motivi che con pneumatici specifici da pista le termocoperte sono, di fatto, essenziali.
Detto questo, se avete deciso di comprare delle termocoperte, orientatevi su quelle con termostato regolabile, così da poterle adattare a ogni tipologia di gomma. Riscaldare dei pneumatici stradali alla temperatura ottimale per delle slick (intorno agli 80°), infatti, significherebbe surriscaldarle, peggiorandone le prestazioni.
3) È meglio usare gomme sportive stradali o in mescola?
Capire se per voi siano più adatte delle gomme stradali o delle appiccicosissime varianti in mescola dipende dalla vostra esperienza, dalla quantità di uscite in pista che fate e, soprattutto, da quanto potete spendere, vista la minor durata delle coperture specifiche da pista.
Nel caso abbiate dubbi sulle prestazioni delle moderne gomme sportive stradali rispetto a quelle in mescola, tenete presente che, a parità di moto, uno smanettone medio riscontrerebbe circa due-tre secondi di differenza su un tracciato come Misano o il Mugello. Una differenza sicuramente evidente sul cronometro, ma non certo così eclatante da limitare il divertimento di una giornata in pista.
4) Gomme da pista: quando servono le rain?
Il segreto è osservare la pista: se è coperta da un velo d’acqua allora è necessario utilizzarle. Se invece l’asfalto è solo umido, non sono indispensabili. In caso di pista bagnata, qualora l’organizzatore non imponga le rain e abbiate delle gomme sportive stradali (Bridgestone S22, Dunlop SportSmart TT, Pirelli Diablo Rosso IV, Michelin Power RS e simili), il nostro consiglio è di provare a entrare lo stesso. In questo caso dovrete girare a un ritmo blando, con una guida estremamente fluida e morbida sia sul gas, sia sui freni, fare traiettorie tonde e tenere una posizione del corpo finalizzata a ridurre al minimo l’angolo di inclinazione nelle curve.
Prestate attenzione a tutti i movimenti della ciclistica e cercate di sentire il momento in cui le gomme cominciano a dare segni di nervosismo – curate particolarmente i due momenti critici, di inserimento in curva (quando rilasciate il freno e iniziate la fase di percorrenza) e di uscita, quando riprendete in mano il gas e raddrizzate la moto. Superata la tensione iniziale, vi accorgerete di quanto sia utile la guida sul bagnato per affinare la vostra sensibilità. E oltretutto non butterete la giornata.
Se siete interessati a quest’ultimo argomento, abbiamo scritto un articolo dedicato alla guida sul bagnato, lo potete leggere cliccando qui.