Chiunque ami la guida sportiva in moto prova un sottile piacere nel sentire le saponette che strisciano sull’asfalto. Mettere il ginocchio a terra è una delle cose più divertenti che si possano fare in moto. Se avete problemi, di sicuro c’è una soluzione: questa guida vi condurrà per mano alla ricerca della grattata perfetta.
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Mettiamo subito le cose in chiaro: mettere il ginocchio a terra su strada può essere pericoloso, infastidire le Forze dell’Ordine e quasi sicuramente non serve a nulla, ma è estremamente gratificante. È un rito di passaggio, quando qualcuno ci riesce per la prima volta è uno dei migliori momenti di una carriera motociclistica – difficile dimenticarlo.
Farlo per strada ha i suoi rischi e pericoli, ma se state bene attenti a quello che fate e trovate la curva giusta per allenarvi, è più facile di quanto non sembri. Molti iniziano con una rotonda, dove il raggio costante della curva rende tutto più facile, ma per diversi motivi non è la scelta migliore. Dunque ecco come fare su una curva “vera”…
1) Ginocchio a terra: trovate la curva ideale
Innanzitutto una breve premessa: meglio avere un treno di gomme il più nuovo possibile, ma ovviamente rodato. Non mischiate marchi e modelli – potreste non avere la giusta confidenza – e verificate assolutamente le condizioni del battistrada e la pressione prima di partire. Inoltre, anche se non andrebbe ripetuto perché vale per qualsiasi uscita in moto, curate l’abbigliamento tecnico da capo a piedi.
Detto questo, la prima cosa da fare è trovare una curva adeguata – meglio se a sinistra e con dello spazio libero all’esterno, visto che commettere errori finendo verso il traffico in senso opposto su una curva a destra non è certo raccomandabile. Non scegliete la solita rotonda inondata di gasolio e brecciolino, una stradina di campagna piena di terra dei campi o una curva cieca o con gobbe in mezzo. Deve essere più pulita e liscia possibile, senza tombini o qualunque cosa riduca il grip. Non rendete le cose più pericolose di quanto non siano.
Preparatevi a fare un po’ di strada, perché la curva ideale potrebbe non essere dietro casa. Quando la trovate, pensate bene: è sicura? C’è poco traffico? L’asfalto è pulito, in buono stato e con una discreta aderenza? Ci sono incroci subito dopo? Avete completa visibilità? La curva ideale ha raggio costante e piena visibilità, su una strada poco trafficata e senza incroci o case nelle vicinanze, con un bell’asfalto rugoso. Trovare la curva che soddisfi tutti i requisiti può essere difficile, ma più ne avete meglio è.
2) Il primo approccio
Quando trovate la curva ideale, fateci qualche passaggio normalmente per imparare a conoscerla. Non pensate a mettere giù il ginocchio, per ora, ma concentratevi sulla percorrenza. Dovete puntare a fare la stessa traiettoria tutte le volte – avvicinatevi sempre stando sulla destra (nel caso di una curva a sinistra), frenate sempre nello stesso punto, mollate i freni per entrare in curva e prendete la corda appena prima della linea di mezzeria. Non attraversatela! Non dovete pensare nemmeno per un attimo di essere in pista, non è il caso.
In quel punto avrete il massimo angolo di piega, per cui avrete bisogno di essere a posto con tutto: posizione del corpo e visibilità della strada avanti a voi – guardate lontano, non a un metro dalla ruota anteriore.
State sereni e comodi, aggiustate la posizione in sella. Mentre vi avvicinate alla curva spostatevi in modo da avere una natica fuori dalla sella (ovviamente quella verso l’interno della curva), braccia leggermente piegate, presa ferma ma non contratta sul manubrio e ginocchio fuori a circa 40° dalla moto. Ripetete finché non vi viene naturale, ma non sforzatevi ancora di toccare col ginocchio.
3) Ginocchio a terra: le prime grattate
Una volta che siete a vostro agio, invece che frenare sempre più tardi per entrare più forte, lasciate i freni prima. Aumentare la velocità in questo modo è più sicuro e rilassante sia per voi, sia per la moto. Ripetete anche questo finché non vi viene naturale, siamo arrivati al momento della verità.
Fate i primi tentativi di toccare l’asfalto, ma non esagerate. Non tirate troppo fuori il ginocchio, non sporgetevi troppo, non sforzatevi troppo. Aumentate gradualmente la velocità e soprattutto la fluidità, e aspettate che venga tutto naturalmente. Le prime volte che gratterete a terra, il rumore e la sensazione potrebbero sorprendervi e farvi sobbalzare, ma non tornerete mai più indietro. Attenti a eventuali occhi di gatto in mezzo alla strada, o a possibili buche: se ci sbattete con la saponetta c’è da lasciarci il menisco…
4) Guardate l’orizzonte
A seconda del raggio della curva, dovreste guardare all’orizzonte. Fateci caso: i due bordi della strada si congiungono proprio in quel punto. Guardando lontano, riuscirete a mantenere una traiettoria corretta e vi garantirete la miglior visuale possibile della strada e del traffico in arrivo.
5) Ginocchio a terra: abbiate pazienza
Come molte cose nella vita, essere un buon pilota deriva dalla vostra forma mentale. Se nel profondo del vostro animo di motociclisti doveste sentirvi incompleti, vergognandovi di fianco agli amici, a causa del non essere riusciti a grattare la saponetta… beh, sappiate che non ne vale la pena. Se siete tranquilli e sereni nella consapevolezza che è solo questione di percorso, tempo e pazienza, vi verrà naturale.
Non vi stressate con l’idea di voler mettere giù il ginocchio, ma concentratevi a girare bene in curva. Pensate a guardare avanti e a essere fluidi e veloci. Se tenete questi come obiettivi, l’angolo di piega arriverà e il ginocchio toccherà terra con naturalezza e in sicurezza.