Pur non essendo un vero e proprio componente di un motore, il refrigerante ne garantisce la sopravvivenza, tenendo sotto controllo temperature e dilatazioni. Per questo sostituire il fluido refrigerante è un’operazione che va eseguita periodicamente, anche se spesso questo elemento liquido viene completamente dimenticato. Tra gli appassionati si scatenano sempre discussioni infinite su quale sia il miglior olio per il motore o fluido per i freni, ma il refrigerante di solito passa inosservato.
In realtà non solo serve a far lavorare il motore a una temperatura costante, ma aiuta anche a fornire una barriera anticorrosione nei passaggi dell’impianto di raffreddamento e innalza il punto di ebollizione del liquido in cui viene disciolto. Sostituire il fluido refrigerante è qualcosa che sarebbe consigliabile fare ogni due anni, controllando eventuali perdite d’acqua (e quindi di pressione del sistema), assicurandosi che le tubazioni siano in buone condizioni, e che il vaso d’espansione sia sempre a livello.
Tubi siliconici
Le tubazioni in materiale siliconico, in questo caso colorate di blu, non solo sono belle, sono anche più durature e resistenti alle pressioni. Se usate in colorazioni sgargianti, aiutano ad evidenziare il percorso dell’impianto e a capire al volo dove sono le fascette: in caso di perdite sarà più facile accorgersi dove si sono verificate.
1. Accedere al fluido refrigerante
Prima di tutto bisogna trovare un accesso al radiatore, al vaso d’espansione e all’alloggiamento della pompa dell’acqua. Sulla maggior parte delle sportive, bisognerà rimuovere almeno una parte della carena. Può essere una buona idea rimuovere tutta la porzione inferiore di carena per ispezionare tutte le tubazioni (soprattutto in prossimità delle connessioni) per tracce di perdite, indicate da accumuli secchi. Sarebbe un peccato sostituire tutto il fluido refrigerante solo per accorgersi che l’impianto perde e dover rifare tutto nuovamente.
2. Drenare il liquido refrigerante esausto
Rimuovere il tappo del radiatore e del vaso d’espansione, quindi trovare il punto più basso dell’impianto. Solitamente questo è rappresentato dalla pompa. Osservandolo bene si vede come, nel carter della pompa, sia ricavato un tappo di scarico dell’impianto. Sebbene questo sia specificamente progettato per lo svuotamento dell’impianto stesso, è più pratico staccare il tubo dalla pompa, se è abbastanza raggiungibile. Pur correndo il rischio di sporcare maggiormente, non si rischierà di danneggiare la filettatura del tappo di scarico, in caso di corrosione interna (soprattutto sulle moto più vecchie).
Dunque, allentata la fascetta metallica che trattiene il tubo quel tanto che basta per sfilarlo dalla flangia della pompa, si può farla scorrere a monte del tubo. Lentamente, tirare via il tubo dalla pompa, facendo attenzione a puntarlo in modo da far defluire il liquido in un contenitore trasparente, abbastanza capiente. Mentre l’impianto finisce di svuotarsi da sé, si approfitta per pulire il fluido refrigerante versato sul motore e sul pavimento, e gli schizzi che sicuramente saranno finiti in altre zone della moto.
3. Riempire l’impianto
Rinfilare la tubazione inferiore sul corpo della pompa, e serrare la fascetta. Controllare le indicazioni del costruttore circa le percentuali di diluizione, poi mischiare il refrigerante con dell’acqua distillata in un contenitore trasparente pulito. Con la moto sul cavalletto laterale, avendo quindi il punto di ingresso dell’impianto più in alto possibile, riempirlo lentamente, fino al livello superiore indicato sul vaso d’espansione. Avviare il motore.
Il livello calerà, poiché l’aria presente nel circuito sarà sostituita dal fluido. Continuare a versare la miscela finché il radiatore non è completamente pieno. Quando il livello ricomincia a salire, rimettere il tappo del radiatore. Lasciar girare il motore al minimo per qualche minuto, assicurandosi che non ci siano perdite e che l’indicatore di temperatura funzioni correttamente (cioè, che la sonda non sia circondata dall’aria). Quando il termostato si aprirà, attorno agli 80-90 gradi, controllare che la temperatura del radiatore sia uniforme su tutta la sua superficie. Spegnere il motore.
4. Controllare i livelli del fluido refrigerante
Intanto che si attende che il motore si raffreddi, controllare sul manuale della moto se siano previste particolari procedure per lo spurgo dell’impianto. Se sì seguirle, se no, a motore totalmente freddo procedere con un ultimo controllo e rabbocco finale. Quando il motore sarà tornato a temperatura ambiente (appoggiare la mano al carter è un buon metodo), togliere il tappo dal radiatore e rabboccate quanto basta, sempre tenendo d’occhio il livello nel vaso d’espansione. Se per terra non ci sono tracce di liquido il lavoro è stato completato correttamente.
5. Rabboccare dopo l’uso
Dopo l’ultimo controllo per eventuali perdite a tutte le tubazioni, finalmente si possono rimontate i pannelli della carena, lavando via le ditate dalle sovrastrutture. Si può fare un giro per verificare che sia tutto a posto; quindi, si dà un’occhiata al livello del vaso d’espansione. Potrebbe essere sceso ancora, in caso siano state occupate le ultime sacche d’aria. Rabboccare quanto serve.
Nove rapidi consigli per sostituire il fluido refrigerante:
1. Smontare le carene
Da costruttore a costruttore, i pannelli delle carene sono tenuti assieme in mille modi diversi. In caso di necessità guardare sul manuale uso e manutenzione oppure, chiedere ad un concessionario.
2. Non danneggiatele per sbaglio
Se c’è posto, per evitare danni, meglio posare le sovrastrutture rimosse su uno scaffale o in un posto dove non saranno calpestate per sbaglio.
3. Evitare cocktail di liquidi diversi
Non mischiare il fluido refrigerante ecologico con quello a base di glicole. Il risultato sarà un liquido con caratteristiche non ideali.
4. Antigelo
Prima dell’inverno usare un idrometro per controllare l’efficacia della componente antigelo del refrigerante. L’acqua è una sostanza che cambia molto di volume con la temperatura. In caso di viaggi in località montane, con temperature sotto lo zero il gelo danneggerà il motore
5. Pulizie di primavera
Avendo già tolto le carene, approfittare per dare una bella pulita e sgrassata a tutte le parti solitamente nascoste.
6. Ripristinare il radiatore
Dopo l’estate, è opportuno fare un controllo approfondito dello stato del radiatore. che potrebbe essere stato danneggiato da infiniti tipi di oggetti contro cui è andato ad urtare. Questo sarebbe un ottimo momento per smontare il radiatore e raddrizzare le delicate alette con un piccolo cacciavite, rimuovendo tutta la morchia accumulata con uno spazzolino morbido e dell’acqua saponata tiepida. Oltre all’efficienza refrigerante, avendo ripristinato il flusso d’aria negli interstizi dell’alettatura, ci guadagna anche l’aspetto estetico.
7. Far defluire il fluido refrigerante
Se qualcuna delle tubazioni scende a valle” verso il radiatore, cercare di sollevare quanto più possibile l’avantreno della moto. In questo modo la gravità aiuterà a fare scolare via il refrigerante e successivamente a far uscire le bolle d’aria sempre presenti nel circuito.
8. Come smaltire il refrigerate
Informarsi sul sito del proprio comune su cosa fare del liquido esausto. Versarlo giù per il WC è decisamente fuori luogo. Il glicole etilenico è altamente velenoso e ci si espone al rischio di pagare multe salate.
9. Solo pista
Per le moto “solo-pista” si usa sempre acqua distillata. Non è scivolosa, come il glicole, in caso di perdita, contiene meno particolato, che accumula calore ed impurità, e crea depositi o corrosione, specie se lasciata ferma per mesi.