Spesso, le protezioni e preparazioni specifiche prescritte per le moto da gara possono risultare utili anche a chi in circuito ci va solo per divertirsi. Dal momento che può sempre capitare di cadere, è sensato proteggere le parti più esposte agli urti e sensibili della propria moto.
Obiettivamente, è un po’ un controsenso parlare di “sicurezza” quando l’argomento sono le cadute in pista mentre si cerca di superare i propri limiti. Ci sono però dei piccoli accorgimenti che riducono le possibilità di fare danni peggiori alla moto. Alcuni di questi sono addirittura obbligatori in caso di partecipazione a competizioni, e di sicuro andrebbero presi in considerazione su tutte le moto che vengono usate in pista.
Ad esempio, le protezioni per la corona sono obbligatorie a tutti i livelli di competizione, mentre in diversi campionati sono state introdotte anche le protezioni per le leve al manubrio. Ecco come procedere al montaggio di entrambi questi accessori velocemente e nel migliore dei modi.
1. La preparazione
Qualunque sia la moto sulla quale intendete montare la protezione per la leva freno anteriore e il paracorona, il primo passo è dotarsi di una corretta selezione di attrezzi. A parte le solite chiavi, le bussole e le teste esagonali, serviranno anche un trapano e un kit di filettatura per il forcellone.
2. Iniziare il lavoro
Cominciare dalle cose più facili. La protezione per la leva del freno anteriore serve ad evitare bloccaggi della ruota anteriore in caso di contatti con altre moto in velocità. Dal punto di vista strutturale è semplicemente un rimpiazzo per il contrappeso del manubrio, che può avere una varietà di modi di fissaggio a seconda di come è fatto il semimanubrio. Sulla moto in oggetto è fissato tramite una vite con testa esagonale M8, montata non troppo stretta.
3. Levare peso
Una volta estratto il contrappeso originale, pulire la parte interna del semimanubrio e poi assemblare la protezione freno applicando un po’ di frenafiletti alla nuova vite di fissaggio. Avvitarla tenendo il braccetto della protezione allineato con l’estremità della leva freno. Fine del lavoro.
4. Complicare le cose
Ora la parte meno facile. Il paracorona è progettato per impedire che mani, piedi o qualsiasi altra parte del corpo, vengano trascinati tra i denti della corona e le maglie della catena di trasmissione, ferendo gravemente chi viene a trovarsi a contatto con questa zona. Per evitarlo, si monta un oggetto di fattura molto semplice: un pezzo di plastica dura, fatto a forma di pinna di squalo, avvitato tramite due viti nella parte inferiore del forcellone.
5. Trapanare il forcellone
Solitamente, purtroppo, nella faccia inferiore del forcellone, non ci sono i fori di predisposizione per l’alloggiamento della protezione, per cui è necessario provvedere a realizzarli. Nessun problema però, trapanare il forcellone può sembrare traumatico, ma non c’è pericolo. I fori sono piccoli, rotondi, e verranno riempiti da una vite.
La lega di alluminio del forcellone non è a grande rischio di corrosione, e la zona che sarà forata è una di quelle che, nel gergo ingegneristico, viene chiamata “fredda”. Tradotto, significa che tra tutti i punti del forcellone una delle zone sottoposte a meno stress è proprio quella dove si va ad operare per il fissaggio della pinnetta protettiva.
6. Definire i punti
È giunto quindi il momento di trapanare! Accostare la pinna paracorona al forcellone, e segnare con un pennarello la posizione esatta dei due fori da eseguire. Ovviamente, se il forcellone è verniciato di nero, usare un pennarello tipo “Uni-Posca” bianco o argentato. Montare sul trapano una punta da metallo da 2-3mm e iniziare con un foro pilota al centro di ciascun segno, poi proseguire con la foratura usando una punta da 5mm.
7. Il filetto
Ora serve lo strumento maschio per filettare – in questo caso un M6. Siccome la catena interferisce mentre si cerca di avvitare il maschio nei fori, si rende necessario l’uso di una chiave a cricchetto assieme a prolunga e bussola adeguate, con la punta del maschio infilata dentro. È utile aggiungere un po’ di lubrificante per far ingranare bene i fronti di taglio del maschio, quindi avvitare la punta per filettare all’interno dei fori.
8. Montaggio finale
Riaccostare la pinna paracorona al forcellone, ed avvitare entrambe le viti fornite in dotazione nel foro appena fatto. Aggiungere un po’ di grasso non fa mai male, soprattutto se ci si preoccupa della corrosione a lungo termine.
9. Risultato sicuro
A questo punto la dotazione base di protezioni può considerarsi completa. Si potrà quindi essere consapevoli che girando in pista, in caso di caduta, la moto ed il suo occupante saranno protetti con ragionevole sicurezza. In questa situazione non ci si potrà rimproverare nulla se non un po’ di sfortuna o imperizia alla guida.