Come fare ad avere fiducia nel freno anteriore? Sapere dove, come e quanto frenare vi aiuterà a diventare più sicuri su strada e veloci in pista. Ecco i sei segreti da sapere per la staccata perfetta.
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Raramente ci si pensa, ma i freni sono uno dei sistemi più semplici di tutta la moto, oltre cher il più potente. È comune ormai vedere moto che accelerano fino a 200km/h in 400 metri, ma che si arrestano in meno della metà di questo spazio. Così come è comune avere a che fare con moto che sviluppano decelerazioni superiori a 1G, il che significa che i freni generano una forza che rallenta una massa maggiore di quella della moto stessa.

Per il motociclista comune questo significa che, su strada e in pista, si ha a disposizione una potenza e un controllo maggiori nelle dita che non nel polso della mano destra. Per questo è importante adottare tutte le accortezze del caso per ottenere il massimo dall’impianto frenante, così come dalle proprie risorse fisiche e mentali.

Per leggere tutti i nostri consigli e tutorial sulla guida in moto clicca qui o sul tag “La Bibbia della guida” in calce a questo articolo

Capire i limiti dell’anteriore

Così come in quasi tutti gli aspetti della guida di una moto, la fiducia è la base per ottenere risultati brillanti e in questo caso bisogna potersi fidare dell’aderenza della gomma sull’asfalto, quindi è essenziale conoscere i segreti della staccata perfetta per sviluppare la capacità di valutare quanto grip chiedere, quanto aspettarsene e in che situazioni.

Pretendere troppo, soprattutto quando fa freddo ed è bagnato, vuol dire superare i limiti del pneumatico, e causare una perdita di aderenza. Chi ha l’ABS potrà salvarsi, ma chi ne è privo correrà seri rischi di caduta. Bisogna infatti sapere che ciò che tiene in equilibrio una moto è l’effetto giroscopico sviluppato dalla ruota anteriore, bloccando la quale non c’è la minima possibilità di stare in piedi (a meno che non vi chiamiate Troy Bayliss…).

Questo è il motivo per cui tutti tendiamo sempre a frenare in eccesso davanti alle curve, rovinando però inevitabilmente la fluidità della guida. Appostandovi in prossimità di una curva, vedrete la maggior parte dei motociclisti frenare molto prima di quanto necessario. Non è raro vedere gente che stacca ferocemente, poi arriva quasi ferma in curva e riapre il gas in uscita.

Per essere davvero padroni della moto è dunque essenziale sfruttare al meglio l’impianto frenante, inteso come pacchetto freni + asfalto. Per farlo serve solo incrementare la propria fiducia, gradualmente, e aumentare la propria consapevolezza spaziale, tenendo sempre a mente i limiti della gomma anteriore.

Un passo per volta: i sei segreti della staccata

1. Fermatevi!

La prima lezione è facile, e può essere praticata su strada, in pista, o anche in un parcheggio vuoto; vi sarà più semplice se userete sempre lo stesso, possibilmente tranquillo.

Guidate diritto, diciamo fino a 90 Km/h, e tirate la leva fino a fermarvi. Ricordate di stringere sempre le gambe attorno al serbatoio e di mantenere le braccia flesse e angolate. Sguardo alto in avanti come sempre quando si guida. Ovviamente assicuratevi di non avere nessuno che vi segua e che l’asfalto sia asciutto e pulito.

Adesso rifatelo, ma tirate con più forza. E poi ancora con più forza. E ancora, cercando di aumentare gradualmente la forza della staccata senza però oltrepassare mai la soglia di “sicurezza istintiva”.

Fidatevi: questo esercizio vi insegnerà ad abituarvi alle razioni della moto, man mano che frenate più tardi e più forte.

2. Prendere riferimenti

Quando siete soddisfatti del vostro primo esercizio, scegliete dei riferimenti che userete per cominciare a tirare la leva al momento giusto per rallentare nello spazio necessario. Alberi, segnaletica orizzontale o verticale – qualsiasi cosa va bene, purché sia facilmente visibile anche con la visione periferica.

Attenzione: certi riferimenti si muovono. Evitate le ombre, che si spostano con il sole, o le chiazze di umido che si asciugano, così come qualsiasi altra cosa che possa essere spostata a vostra insaputa.

3. Con gentilezza

Non tirate la leva di colpo con tutta la forza che avete in corpo. Da principio frenate con un minimo di dolcezza, poi incrementate progressivamente la trazione.

Evitate di fare brutti scherzi alla gomma anteriore, la trazione alla leva deve essere progressiva e continua. Sembra ovvio ma prestate attenzione: più frenate, più la moto tenderà a beccheggiare, alzandosi al retrotreno.

4. Trazione costante

Fate pratica usando sempre una trazione della leva e una velocità d’ingresso costanti. Non va bene tirare come assatanati, poi allentare e poi riattaccarsi alla leva. Imparate a fidarvi del vostro impianto frenante. Su strada sono pochissime le curve uguali alle altre, quindi bisogna essere quanto più possibile a proprio agio in ogni situazione.

5. Smettere di frenare

Quando vi sentite tranquilli, ripetete l’esercizio frenando sempre più forte. Ora però rilasciate la leva, in modo da vedere quanto prima della curva potete ridurre la frenata, o in quanto tempo ci si fermi completamente.

Un consiglio da seguire accuratamente: negli ultimi istanti di frenata, allentate la pressione sulla leva, in modo da fermarvi con un minimo di gradualità, posando entrambi i piedi per terra all’arresto della moto.

6. Ripetere tutto

Una volta presa confidenza, spostate i riferimenti. Usatene di nuovi, più vicini alla curva, oppure continuate ad usare i precedenti, ma frenate appena dopo di essi. Potete anche usare lo stesso riferimento di prima, arrivando però più veloci al punto di staccata. Ripetete il tutto finché non riuscirete ad accorciare lo spazio di arresto, mantenendovi allo stesso tempo composti e fluidi al momento di mollare i freni ed iniziare la piega. In questo modo padroneggerete i segreti della staccata perfetta.

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Altre dritte utili: il ruolo degli occhi

Non fissate lo sguardo su nient’altro che non sia la curva, restate calmi e continuate a respirare, questo è uno dei tanti segreti della staccata perfetta. Evitate di guardare fissi i riferimenti, utilizzate il vostro campo periferico di visione per indirizzarvi verso dove volete andare, continuando a scrutare la strada o la pista davanti a voi.

Benedetta leva del freno

È il comando della dotazione più potente che avete sulla moto, quindi non abusatene. Non strizzatela di colpo con tutte le dita, imparate a tirarla gradualmente. C’è chi usa tutte le dita della mano, certi altri solo due, altri ancora solo un dito. Due dita sono ideali – indice e medio – perché vi consentono di esercitare una forza sufficiente, pur mantenendo una buona stretta sul manubrio.

Riferimento della staccata: uno dei segreti fondamentali

È il punto in cui si comincia a frenare; non guardatelo fisso, prendetene nota mentalmente, e continuate a guidare verso la curva normalmente. Alberi, segnaletica, cartelloni pubblicitari, va bene tutto, purché sia facilmente rilevabile dalla vostra visione periferica.

Individuare il punto di ingresso

Se l’idea di iniziare la piega con i freni tirati vi mette a disagio, fate che questo sia il punto in cui rilasciate completamente i freni. Dovrete quindi avere due riferimenti fissi: il punto dove iniziare e quello dove finire di frenare. In questo modo sarà più facile imparare a frenare più tardi, e vi servirà a separare la fase di percorrenza di curva da quella di frenata. Entrambi i riferimenti cambieranno man mano che la vostra fiducia aumenterà.

Il punto di uscita: mai smettere di guardarlo

È difficile ma non bisogna fissare l’attenzione su una cosa in particolare. Ritardare la frenata è tutta questione di testa, un po’ come guidare sul bagnato, ed è qualcosa che ci si può senz’altro convincere a fare. Uno dei consigli più frequentemente elargiti nei corsi di guida, è che quando ci si fa prendere dal panico e si è convinti di non riuscire a fare la curva, bisogna rimanere calmi, impostare la piega e guardare il punto di uscita della curva. Ci penserà la moto a portarvi a destinazione.

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In quel momento di panico cieco, il problema è proprio quello che non si valuta la situazione per quella che è. Si frena troppo forte, con il rischio di perdere l’anteriore, oppure si prende la decisione istintiva di rialzarsi, inchiodando col freno posteriore e tirando dritto nel fosso o nella via di fuga. Non è facile, ma se si riesce a vedere le cose a mente fredda e a concentrarsi sul completare la curva senza farsi prendere dal panico, frenare troppo e pensare all’esito fatale della situazione; è molto probabile che si arriverà dall’altra parte con un sospiro di sollievo, e niente di rotto.