Cambiare il filtro aria è una tra le attività di manutenzione ordinaria più semplice, ma anche una tra le più importanti per il buon funzionamento del motore. L’unità filtrante può essere sostituita con un ricambio originale o un after market più efficiente.
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Da che esistono i motori, esistono i filtri dell’aria. Ve ne sono di innumerevoli tipi, con forme, materiali e funzionamenti differenti, ma tutti con l’unico scopo di rendere l’aria aspirata dal motore la più pulita possibile.
Inizialmente erano facilmente accessibili, lavorando direttamente in aria aperta, mentre col tempo, per ottimizzare il rendimento all’aspirazione sono stati rinchiusi in zone sempre meno accessibili.
La funzione del filtro aria è anche la motivazione per cui c’è bisogno di pulirlo con una certa frequenza: intrappolando le particelle (al di sopra di una certa dimensione) presenti nel flusso d’aria le fibre filtranti tendono a intasarsi.
Perché cambiare o pulire il filtro aria
Il problema è che, oltre un certo limite, un filtro sporco diventa meno efficiente, col risultato di ostacolare la respirazione del motore, limitando quindi la potenza che il propulsore potrebbe produrre ai regimi più elevati, e di aumentare i consumi di benzina.
Un altro motivo per mettere mano al filtro originale è dato dal suo deterioramento e dall’accumulo, con il passare del tempo, di materiale estraneo non più rimovibile. Solitamente i filtri sono in carta e per pulirli basta una soffiata con un compressore, ma dopo alcune volte è necessario sostituirli comunque.
È per questo che in commercio si sono diffusi i filtri aria aftermarket ad alte prestazioni, che svolgono il proprio lavoro ponendo minori ostacoli al passaggio dell’aria e lavabili con prodotti specifici in modo da farli durare quasi per sempre.
1. Raggiungere l’airbox
Una volta i filtri dell’aria erano ben nascosti all’interno del motore, ma adesso stanno quasi tutti all’interno della cassa filtro, o airbox, appena sopra il motore.
Per lavorarci bene, quindi, serve soprattutto guadagnare dello spazio libero in zona. Nella maggior parte dei casi, le prime cose da fare sono rimuovere la sella e sollevare il serbatoio, probabilmente anche un paio di pannelli della carena.
Quasi tutti i serbatoi sono incernierati, quindi basta estrarre i bulloni di ritenzione anteriori e alzarli, per poi disconnettere tutte le connessioni (elettriche e del carburante) che si trovano al di sotto.
Per non far confusione al momento di rimontare tutto, è bene segnarsi cosa si attacchi dove, magari con un paio di foto fatte con lo smartphone.
Successivamente, va rimossa anche la viteria di ritenzione della cerniera del serbatoio per poterlo staccare dalla moto. Fare sempre attenzione a non graffiarne la vernice quando lo si posa, e attenzione alla benzina, che non cominci a spargersi in giro. Meglio lavorare con un serbatoio in riserva.
2. Togliere la cover
Adesso che il coperchio dell’airbox è bene in vista, bisogna rimuoverlo.
In certi casi, come sulle Ducati di qualche anno fa, è il serbatoio stesso a fare da coperchio. A questo punto del lavoro è fondamentale disporre degli strumenti adatti per estrarre la viteria. In qualche caso sono viti a brugola, molto comuni. Molto spesso, invece, sono viti a croce.
Fare attenzione, perché, ne esistono di due tipi, con gli intagli della croce più o meno profondi. La differenza è minima, ma sbagliando cacciavite si corre il rischio di spanare la testa della vite.
Nella FOTO si vede quale sia il cacciavite giusto. Ugualmente importante è la dimensione della testa del cacciavite – si deve infilare nella vite senza possibilità di giochi laterali.
3. Rimuovere il filtro dell’aria
Senza il coperchio, all’interno dell’airbox si ha pieno accesso al filtro e, al di sotto di questo, ai cornetti di aspirazione.
Questo è il momento in cui si deve lavorare senza nulla in mano, facendo estrema attenzione a non far cadere NULLA al loro interno (sporco, viti, rondelle…), visto che la rimozione sarebbe estremamente complicata, oltre che assolutamente necessaria: solitamente, per sicurezza, si usa appallottolare un po’ di carta Scottex, infilandola con cautela nei cornetti.
Se si sta per pulire un filtro dell’aria a secco, in carta, spugna o tessuto sintetico, è sufficiente usare dell’aria compressa per soffiare via lo sporco dall’esterno del filtro, cioè dirigendo il flusso dell’aria dall’interno (riconoscibile per essere più pulito) verso l’esterno (più sporco).
In altre parole, l’aria deve colpire il filtro dalla parte inferiore, affacciata sul motore: facendo il contrario, cioè soffiando dall’esterno verso l’interno, si commette l’errore di far penetrare lo sporco più a fondo nel filtro.
Se invece il filtro sta per essere sostituito, è buona norma verificare che il nuovo sia almeno compatibile con la cornice di sostegno, se non proprio della stessa forma esatta. Una volta controllato si può procedere al montaggio.
I filtri in carta possono essere montati “secchi”, ma quelli in cotone o spugna molto spesso hanno bisogno di essere bagnati di un olio apposito, prima di poter essere montati (se non sono già pre-oliati).
4. Ridare aria
Il rimontaggio è facile: basta eseguire al contrario i passi illustrati.
Se il filtro è stato semplicemente pulito e rimontato, non c’è altro da fare.
Se invece se n’è montato uno nuovo, si può far girare un po’ il motore per controllare che tutto sia a posto. È molto improbabile che la semplice sostituzione del filtro causi qualcosa di inatteso, ma non si sa mai.
Un filtro aria ad altre prestazioni (o un filtro appena lavato) dà come effetti più evidenti una migliore prontezza del motore nel rispondere al comando del gas. Di solito si avverte chiaramente anche un cambio del rumore di aspirazione.
Le moto a iniezione elettronica con catalizzatore e sonda lambda sono in grado di adeguare il rapporto stechiometrico (aria/benzina) in piena autonomia. Ciò significa che, anche con un filtro sportivo, non è necessario intervenire in alcun modo sui parametri di carburazione, anche se la cosa può potenzialmente ottimizzare le prestazioni. Con un filtro racing, invece, potrebbe essere necessario.