Qualche volta basta entrare in pista per migliorare la guida su strada. Curiosamente, le traiettorie più efficaci nella guida in pista possono essere adattate bene all’uso stradale, per ottenere delle linee sicure, a patto di non scavalcare mai la riga di mezzeria.

Non a caso, spesso si dice che per imparare a guidare bene su strada serva fare allenamento in pista. Naturalmente questa affermazione, avallata da ogni appassionato di guida veloce su circuito, sarà spesso criticata da chi guida solo su strada e non ha mai nemmeno pensato di calarsi nei panni del pilota della domenica. Eppure, un buon fondo di verità esiste, specie per alcune tecniche di guida o buone abitudini, che solo in pista possono essere sviluppate con la necessaria sicurezza e disinvoltura: parliamo, per esempio, delle traiettorie.

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Le traiettorie sono giuste? Un pizzico di teoria

Dal nostro punto di vista la traiettoria può essere ben definita come una linea immaginaria che, se seguita, ci permette di entrare e uscire da una curva. Esistono due modi per affrontare una curva seguendo una traiettoria: il primo è quello di “vedere” la traiettoria all’inizio della curva e imporla alla moto (e questo è come farebbe il pistaiolo), il secondo è quello di percorrere la curva disegnando una linea man mano che la si percorre (come farebbe il guidatore della domenica).  Bene, sappiate che l’approccio corretto è il primo.

La domanda che chiunque si pone a questo è punto è: come faccio a capire una traiettoria se non ho mai visto una curva? Domanda lecita, la cui risposta da un lato ci suggerisce di utilizzare traiettorie molto preventive (corrispondenti a quelle posticipate che si usano in pista) per quanto possibile, così da guadagnare visibilità, specie verso destra, tenere una velocità moderata per poter reagire all’occorrenza e leggere l’ambiente che ci circonda per capire lo sviluppo della curva stessa, come abbiamo già visto nelle pagine precedenti.

L’unica accortezza da tenere in questo caso è di non superare mai la linea di mezzeria, che dev’essere sempre considerata come una barriera invalicabile, per la sicurezza vostra e degli altri. Se non volete entrare in pista, potete comunque provare a seguire il contenuto di queste schede e vedere i risultati.

1. Studiate i riferimenti

Osservate attentamente lo spazio circostante la pista e, durante i primi giri, individuate dei punti di riferimento. Le tracce scure sull’asfalto, ad esempio nelle zone di frenata e di accelerazione, assieme a tutti gli altri segni, serviranno ad indicare approssimativamente la traiettoria ideale. Siate rigorosi nello scegliere i punti di riferimento, in modo da abbinarli alle varie fasi di guida: cominciare a frenare all’altezza di una certa traccia sull’asfalto, oppure in uscita di curva puntate verso un riferimento sul muro o sulla barriera circostante.

2. Qualche trucco

Il vecchio trucco di seguire un pilota più veloce funziona, ma non lo consigliamo come regola generale, perché chi sta davanti potrebbe percorrere una traiettoria sbagliata o particolare, ed inoltre passerete tutto il tempo a guardare lui invece della pista. Certo, avrete la possibilità di capire rapidamente le traiettorie da fare, ma molto spesso è più efficace guardare passare i piloti da bordo pista, in modo da capire quale stia sbagliando una percorrenza di curva, e quale no.

3. Fate i compiti

Se siete in difficoltà con un segmento del tracciato, tirate fuori carta e penna e prendete qualche appunto, magari chiedendo a piloti che conoscono bene la pista. Annotate i punti di frenata, di impostazione di curva, di corda e di accelerazione. Appuntate anche i riferimenti in base ai quali svolgete ogni operazione. Postazioni dei commissari di pista, ponti, cordoli, segni sull’asfalto, va bene tutto – tranne le ombre, ovviamente.

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4. Connettete più curve

A meno che non stiate girando attorno a due rampini connessi da altrettanti rettilinei, vi semplificherete la vita se connetterete un paio di sezioni di pista alla volta, per capire quale sia la migliore traiettoria combinata, più veloce e fluida, attraverso una sequenza di curve – molto meglio che affrontare una curva separatamente dalle altre.

5. Siate fluidi e veloci

In generale, tanto più fluida e poco faticosa è la vostra traiettoria, tanto sarà più efficace. Un buon modo per impratichirsi ad ottenere velocità di percorrenza sempre maggiori ed una guida fluida è quello di percorrere un giro nella marcia più alta che avete. Fatelo per quattro o cinque giri di seguito, cercando di frenare progressivamente meno, e di percorrere le curve sempre più velocemente, e vedrete che le traiettorie verranno da sole, così come la fluidità di guida.

Rosso vs Blu: un esempio di traiettorie

Attraverso un esempio di connessione di curve successive, questa illustrazione mostra le traiettorie di due piloti lungo una doppia curva. Se foste su strada questa sarebbe la vostra corsia, delimitata a sinistra dalla riga di mezzeria.

Il pilota Rosso è sul percorso più veloce tra il punto A e C, ma sta sacrificando molta velocità per arrivare al punto E, che coincide con l’inizio di un rettilineo. Il pilota Blu sarà più lento al punto C, ma da lì in poi potrà aprire tutto il gas, ottenendo velocità molto più alte nel rettilineo successivo.

Se fossimo su strada apparirebbe subito chiaro che il motociclista Rosso sta percorrendo linee troppo aperte. Già inizia la curva sulla riga bianca e non può fare a meno di finirla rischiando di invadere la corsia di senso contrario.

In questa curva abbiamo una buona visibilità e quindi Blu può disegnare una traiettoria simmetrica, senza entrare troppo largo e uscendo sufficientemente stretto da poter affrontare con la dovuta sicurezza anche la curva successiva.

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Sbrogliare le linee carta e penna, leggete le curve

Non vergognatevi a portare in pista un bloc notes e una matita. Disegnare vi aiuterà a capire dove andrete e, soprattutto, quali saranno i vostri punti di frenata, di corda e di accelerazione. Trovate un posto tranquillo nel paddock oppure salite nel punto più alto e panoramico della pista: vi bastano dei disegni abbozzati, nulla di artistico e, turno dopo turno, potrete annotare i punti di riferimento che utilizzerete nei turni successivi.

È anche un modo immediato per evidenziare le sezioni di tracciato sulle quali siete in difficoltà. Probabilmente scoprirete che il tratto che vi risulta più ostico è anche quello che non riuscite a ricordare, mentre scrivete le vostre note. E ricordate, una matita ed un taccuino costano meno di un turno in pista sprecato a girare a caso, alla ricerca della giusta traiettoria tra una curva e l’altra.