Spesso i portatarga di primo equipaggiamento non soddisfano né per estetica, né per funzionalità. Che si tratti di autentica necessità o di un semplice sfizio, ecco come cambiare il portatarga della moto con uno nuovo
______________________________
Sappiamo tutti che i designer delle case motociclistiche sono professionisti dotati di talento ed inventiva, tuttavia i portatarga sembrano sempre degli oggetti fuori contesto rispetto alle linee delle moto su cui sono montati. Purtroppo le normative che si occupano di posizione e inclinazione della targa non lasciano spazio alla fantasia, senza parlare del fatto che talvolta, specie su moto meno recenti o turistiche, il portatarga si integra con il parafango posteriore aiutandolo nel compito di proteggere gli occupanti della moto dagli schizzi in caso di pioggia.
Ci sono comunque vari motivi per cui si può rendere necessario cambiare il portatarga originale della moto. Per esempio, in caso di incidente o caduta, spesso il prodotto aftermarket è più economico; oppure per un uso misto strada/pista (i portatarga aftermarket, di solito, sono smontabili ben più facilmente), o ancora e più semplicemente per ragioni estetiche. Per qualunque motivo vogliate imbarcarvi in questo lavoretto di Fai da Te, quelli di seguito sono i sei passi fondamentali da seguire.
1. Cambiare il portatarga della moto: iniziare dai fondamentali
I kit portatarga di solito non sono complicati da montare, ma possono esserci dei passaggi un po’ difficili, quindi è opportuno tenere sempre a portata di mano le istruzioni. Cominciare disponendo su un tavolo tutti i pezzi che lo compongono, assicurandosi di avere tutte le chiavi e gli attrezzi adatti; cercare sempre di avere ben chiari in testa i passi da fare. Nel kit in oggetto per fortuna, non ci sono particolari complicazioni: non c’è bisogno di saldare fili elettrici, né di dover tagliare le plastiche originali.
2. Scollegare tutto
Prima di tutto disconnettere la batteria dall’impianto elettrico. Togliere il sellino del passeggero, staccare i cablaggi di serie, e togliere eventuali fascette stringicavo. In genere si deve scollegare tutto quanto riguarda indicatori di direzione, luce targa, e magari anche il faro posteriore, a seconda della moto. In questo caso serve solo staccare i cavi della luce della targa e delle frecce: il faro posteriore si trova direttamente nel codone. Diverse marche utilizzano un colore diverso per ciascuno dei cablaggi, in modo da poterli riconnettere senza fare errori rendendo il lavoro più veloce.
3. Svitare tutto
In questo caso, per agevolare le operazioni e fare un lavoro più pulito, si è deciso di rimuovere le plastiche del codino. È un’operazione consigliabile, anche perché evita di causare danni alle plastiche durante le operazioni successive. A questo punto la zona di fissaggio del portatarga di serie sarà pienamente accessibile. Svitare i bulloni che lo tengono in sede e rimuoverlo facendo attenzione a non tirare inavvertitamente i cavi elettrici.
4. Cambio frecce
Questa può essere anche l’occasione per sostituire le frecce originali con altre più piccole aftermarket. Se si riciclano le frecce di serie, svitarle dal vecchio portatarga, e montarle sull’altro. Farlo ora, prima di rimontare il portatarga, semplifica le operazioni successive. Accertarsi che il nuovo portatarga non abbia problemi col passaggio dei cablaggi o con i punti di supporto delle frecce.
5. Cambio targa
Adesso spostare la targa. Spesso i fori esistenti si adattano già al nuovo portatarga. Per non rovinare la targa, e per evitare che con le vibrazioni le viti finiscano per danneggiare i punti di fissaggio, usare preferibilmente delle rondelle da inserire tra le viti e la targa stessa. L’ideale sarebbe mettere anche del frenafiletti. La zona del portatarga è molto soggetta a vibrazioni, che sono proprio quelle che allentano lentamente e impercettibilmente qualsiasi tipo di vite.
6. Avvitare tutto
Mettere in posizione il portatarga nuovo, collegare i fili elettrici che fuoriescono dal codone, e avvitare sommariamente il tutto. Connettere cavi e batteria, assicurarsi che tutto funzioni, dopodiché sarà possibile fissare i cavi con delle fascette, per tenere tutto ordinatamente dentro al codone, e serrare definitivamente tutta la bulloneria. Et voilà: finito.