Poche ore fa al Tourist Trophy, tempio della velocità e delle performance estreme, è stata presentata – sotto forma di prototipo – l’attesissima BMW M1000XR, che, insieme alle M RR e M R, completa il trittico di belve a due ruote nel segno di BMW Motorsport. Dunque, dopo una race replica da Mondiale SBK e un’hypernaked indemoniata, quelli di Monaco di Baviera avranno deposto le armi e si saranno dati una calmata per la crossover della famiglia?

Aguzzando la vista sulla M1000XR, è un attimo intuire che la direzione intrapresa è esattamente quella opposta, ovverosia quella delle iperprestazioni con un pizzico di comfort. Senza altri indugi, ecco cosa hanno combinato a Monaco di Baviera.

I primi dettagli della BMW M1000XR 

In effetti, considerando il contesto della presentazione ufficiale e conoscendo le abilità da sparo della crossover “base”, era impensabile che la sorella dopata, la BMW M1000XR, avrebbe potuto essere una macinachilometri tranquilla e paciosa. Dalle prime info relative al prototipo (e dalle immagini rilasciate), ciò che ci si presenta sotto gli occhi è una S1000XR sottoposta a una cura a base di raggi gamma, steroidi e fibra di carbonio.

Come già era successo con la M1000R, il cuore pulsante parrebbe il 4 cilindri in linea da 999cc a fasatura variabile ShiftCam derivato dal propulsore dell’ultima S1000RR. Questo significa che la cavalleria dovrebbe aumentare notevolmente rispetto ai 165cv della S XR, quasi certamente spingendosi oltre la soglia dei 200cv.

Se pensate che siano spropositati su una moto dalle sovrastrutture possenti e dal baricentro alto, non preoccupatevi, gli ingegneri tedeschi hanno creato un pacchetto aerodinamico completamente dedicato per domarli. Il primo dettaglio che si nota è quello delle alette applicate alla carenatura, la loro funzione è tanto semplice quanto utile: ancorare l’anteriore al suolo mentre il tachimetro schizza verso la zona rossa.

Carbonio a profusione

Il filo conduttore di questa versione speciale è sicuramente la riduzione di peso, se si osserva attentamente è facile notare che un’ampia porzione della carenatura è realizzata in carbonio e non finisce qui. Indirizzando alle ruote un ulteriore sforzo di osservazione, si nota che pure questi sono realizzati nella preziosissima e leggerissima trama nera. E dovrebbero essere proprio le ruote le principali responsabili della dichiarata riduzione di peso, fino a 223kg dichiarati contro i 226 della S XR.

Passando al reparto freni, come per la M RR e la M R, è riconfermato l’impianto BMW M. Riconoscerlo è abbastanza semplice, in quanto si contraddistingue per il trattamento delle pinze radiali e monoblocco: sono anodizzate in blu e hanno il logo M in bella vista.

Infine come ultima chicca, è stato anticipato che sarà disponibile come opzione aggiuntiva anche il pacchetto M Competition, ma ad oggi non si conosce ancora il contenuto. Attualmente queste sono tutte le informazioni disponibili: per conoscere gli ulteriori dettagli come prezzi, disponibilità e raffinatezze tecniche, bisognerà attendere ancora qualche mese, quando verrà svelata la versione definitiva.