La M1000RR, prima BMW a fregiarsi della magica lettera M della divisione Motorsport nel nome, è tra noi. E punta al vertice in SBK. Ora ve la raccontiamo nel dettaglio, ma nel frattempo… mani a posto!

La nuova S1000RR è sempre andata fortissimo nelle nostre comparative (date un’occhiata qui per il video dell’ultima comparativa stradale a cui ha partecipato), compreso il Mega Test che leggerete sul numero di ottobre, in edicola tra poco più di una settimana. Allo stesso tempo però, ai massimi livelli delle competizioni per le derivate di serie non è ancora riuscita a insediarsi stabilmente tra le posizioni di testa.

Naturalmente le moto della WSBK sono molto diverse da quelle di serie, ma non c’è dubbio migliorare la base di partenza aiuti anche per mezzi così pesantemente preparati. Ecco, a quanto pare dalle parti di Monaco di Baviera hanno perso la pazienza e hanno deciso di tirare fuori l’artiglieria pesante: è così che è nata, probabilmente in un bunker antiatomico con livelli di sicurezza degni del Pentagono, la BMW M1000RR.

Un razzo con targa e fari, commercializzato alla cifra di partenza di 33.800 euro. Ma andiamo con ordine e vediamo esattamente tutto quello che c’è di nuovo sulla nuova M RR per giustificare i circa 9.000 euro in più rispetto a una S 1000 RR full optional.

192kg
Peso in ordine di marcia

Motore da gara

212cv a 14.500 giri, 113Nm a 11.000 giri e limitatore riposizionato 500 giri più in alto, a quota 15.100. Sono numeri impressionanti, ma che da soli non bastano a raccontare quanto sia stato profondo il lavoro svolto sul quattro in linea a fasatura variabile, rivoltato come un calzino nell’ottica dell’uso in gara. Il rapporto di compressione sale a 13,5:1, con nuovi pistoni forgiati Mahle a 2 anelli (ciascuno più leggero di 12 grammi) e camere di combustione adattate di conseguenza.

212cv
Potenza max dichiarata a 14.500 giri

Sempre nella parte alta del propulsore, arrivano nuovi bilancieri a dito più leggeri del 6%, condotti di aspirazione lavorati a macchina e alberi a camme ottimizzati. È però nel profondo del propulsore la novità più preziosa, la vera chicca racing: quattro leggerissime (e costosissime) bielle in titanio Pankl. Così come completamente in titanio è anche il nuovo scarico omologato Akrapovic, uno degli aggiornamenti esteticamente più evidenti.

Aerodinamica ottimizzata

Parlando di novità visibili all’esterno, come non notare le ali in fibra di carbonio ai lati del cupolino? Il loro scopo è quello, molteplice e ormai noto, di ridurre la tendenza all’impennata, così da poter scaricare a terra più potenza, e migliorare la stabilità alle alte velocità e in frenata. Sulla prima moto della storia BMW a portare con orgoglio la lettera M nel nome, l’aerodinamica è stata ottimizzata anche con un cupolino più alto e protettivo.

Purtroppo le altre chicche estetiche che si possono ammirare nelle foto non fanno parte dell’equipaggiamento di serie, ma del pacchetto opzionale M Competition. Ci riferiamo agli altri componenti in carbonio, agli elementi ricavati dal pieno come pedane, leve e paraleva, o ancora al forcellone color alluminio, più leggero di 220 grammi, e alla catena M Endurance con attriti ridotti e priva di manutenzione. Del pacchetto M Competition fanno parte anche l’unghia monoposto e le funzionalità di data logger e laptrigger del GPS.

Ritocchi ciclistici

Con tanto impegno profuso per motore e aerodinamica, la ciclistica non poteva essere da meno. Sulla M RR i leggerissimi cerchi in fibra di carbonio sono di serie, mentre le geometrie del telaio sono state ritoccate per distribuire diversamente il peso – che scende a 192kg – tra anteriore e posteriore. Anche in questo caso si tratta di modifiche focalizzate sull’uso in pista e nelle gare, esattamente come per il nuovo perno del forcellone che offre più libertà di regolazione.

€33.800
Prezzo f.c. senza pacchetto M Competition

Ulteriore novità di rilievo sta nei freni, in particolare nelle nuove pinze monoblocco sviluppate internamente dalla divisione M, sulla base dell’esperienza nel Mondiale SBK, e la cui presenza è sottolineata dalla appariscente anodizzazione blu. Dovrebbero garantire più feeling in staccata e una maggior resistenza col passare dei giri tirati.

Infine, coerentemente con la destinazione racing della BMW M1000RR, le sospensioni sono tradizionali e non semiattive, con una forcella ottimizzata rispetto a quella della S1000 standard e un monoammortizzatore con una modaiola molla blu e cinematismo progressivo Full Floater Pro. Per ora non è dato sapere quando potremo provarla, ma ovviamente in redazione si stanno già facendo valere le gerarchie…