Preannunciata da un concept a Eicma 2019, lo stesso Salone di Milano del 2021 è stato il palcoscenico per la presentazione della KB4 definitiva, la seconda Bimota, dopo l’incredibile Tesi H2, a nascere da quando Kawasaki, poco più di due anni fa, ha acquisito metà del marchio italiano.


Ma di cosa si tratta esattamente? Al di sotto delle originali linee ispirate al passato, si nasconde una sportiva dalle prestazioni che potremmo definire “umane” e dalla ciclistica sopraffina, quest’ultima vera e propria firma di Bimota da sempre.

 

Il motore è infatti il quattro cilindri in linea da 1.043cc della sport-tourer Ninja 1000 SX, con 142cv, 115Nm e un’erogazione inconfondibile per fluidità e ricchezza di spinta ai medi. Con il propulsore, anche il pacchetto elettronico è stato preso direttamente dalla Kawa, mentre cambia radicalmente il sistema di raffreddamento. Il radiatore, infatti, è posizionato al di sotto della sella e svolge la sua funzione grazie alle prese d’aria sulla parte anteriore delle carene laterali. Complicato ma suggestivo…

Ciclistica da… Bimota

Le novità più succulente della Bimota KB4, però, riguardano lo chassis. Il telaio è costituito da un traliccio in acciaio con piastre posteriori in alluminio ricavate dal pieno. Anche il forcellone ricorda una (leggerissima) scultura, ottenuta unendo tre pezzi realizzati con macchine a controllo numerico da singoli blocchi di alluminio. Lo stesso procedimento è stato utilizzato per le piastre di sterzo anteriori, mentre a sostenere il tutto non sorprende vedere l’oro svedese – forcella NIX 30 e monoammortizzatore TTX36 – con la ciliegina sulla torta costituita da preziosissimi cerchi OZ forgiati.

L’impianto frenante anteriore è affidato a componentistica Brembo, con dischi da 320mm, pinze Stylema e pompa radiale. Il risultato di una tale magnificenza di componenti e materiali pregiati, compreso l’abbondante uso della fibra di carbonio per le sovrastrutture, ha permesso di contenere il peso in 194kg in ordine di marcia.

Nuda? No, Race Café

Infine, assieme alla KB4, Bimota ha presentato anche la Bimota KB4 RC, con le due lettere finali stanno per Race Café. Le differenze? L’assenza della carenatura, pur mantenendo l’impostazione di guida da sportiva vera, è subito evidente, mentre a livello tecnico cambiano le sospensioni: Marzocchi all’anteriore e Kayaba al posteriore.