Uno degli intoppi più fastidiosi, quando ci si accinge ad un lavoro di manutenzione sulla moto, è scoprire di non avere gli strumenti adatti. La chiave della misura giusta, la pinza col becco abbastanza lungo, il cacciavite con la punta più esotica… Il problema è che una cassettiera completa, con attrezzi di marca – come quelle che si vedono nei box dei team SBK e MotoGP – può arrivare a costare diverse migliaia di euro, ma questo non vuol dire che, investendo cifre alla portata di tutte le tasche, non ci si possa creare una piccola collezione di strumenti “basilari”, sufficiente a compiere le operazioni di manutenzione fondamentali su una qualsiasi moto.
In realtà, la collezione personale di attrezzi di ogni motociclista dovrebbe essere qualcosa in continua evoluzione col passare del tempo. Man mano che ci si trova ad eseguire nuove operazioni, si presenterà l’esigenza di procurarsi lo strumento più specifico e sofisticato. Quindi, anche se è vero che si può cominciare tranquillamente con qualche set di cacciaviti, chiavi inglesi e chiavi a brugola, ci vorrà poco tempo per scoprire l’esistenza di strumenti che, pur non indispensabili, sono in grado di semplificare il lavoro di manutenzione ogni volta che toccherà mettere le mani sulla moto. Basti pensare agli avvitatori a batteria, o alle chiavi con raccordi di prolunga: se ne può certamente fare a meno, ma averli semplifica il lavoro.
Strumenti manutenzione moto: il proprio kit personale
Diventa quindi evidente che, anche se ci sono persone convinte che la loro collezione di attrezzi sia la migliore, mentre tutte quelle degli altri siano incomplete, in verità non si smette mai di nè di imparare, nè di rifornire la propria dotazione. Il kit di attrezzi crescerà assieme alle più disparate esigenze, diventando qualcosa di personale, versatile, e capace di risolvere il 99% dei lavori che capiterà di affrontare. In un certo senso, sarà meglio di quella di tutti gli altri, perché sarà proprio quella che serve alle proprie esigenze.
Il trucco sta nel comprare gli attrezzi solo quando servono, non prima. Non è indispensabile prendere quelli più costosi: certo, la differenza di prezzo è giustificata dalla qualità e dalla durata, ma non essendo meccanici professionisti, non ne vale la pena. Al contrario, cercate di evitare prodotti palesemente economici: si rovineranno e diventeranno inservibili già dalla seconda o terza volta che li userete.
1) Strumenti manutenzione moto: chiavi a cricchetto e bussole
Un cricchetto con attacco da 3/8”, corredato da una buona serie di bussole, è quel che ci vuole per la maggior parte dei lavori. Serve anche un set di bussole da 1⁄4”, in modo da poter lavorare più facilmente nelle zone più anguste. Vale la pena spendere un po’ di più su un cricchetto dal funzionamento stabile e preciso, piuttosto che sulle bussole. Non resta che aggiungere un paio di estensioni di diversa lunghezza ed un giunto snodato universale, per essere a posto.
2) Chiavi
Un set di chiavi decente è assolutamente fondamentale. Fare un confronto tra varie marche aiuta a farsi un’idea dei prezzi e della differenza di qualità, per scegliere nel migliore dei modi. Marchi come Usag e Beta sono il top per qualità (e costo), ma per un uso saltuario potrebbero essere fin troppo. Come sopra, è bene averne di lunghezze diverse, in modo da poter raggiungere anche l’ultima vite. Il becco (la parte aperta) della chiave combinata deve essere robusto, ed avere un buon riporto superficiale.
3) Bussola da mezzo pollice
Per i dadi dei perni ruota e la bulloneria di fissaggio del motore serve una bussola in grado di trasmettere un po’ più di coppia. Da combinare con un adeguato numero di raccordi e di estensioni.
4) Cacciaviti
Esattamente come per le chiavi, servirà una serie di cacciaviti a testa piatta e a stella, con gambo lungo e corto. Quelli con le impugnature anatomiche e le teste indurite e magnetiche son da preferire sempre.
5) Chiavi esagonali
Un kit di brugole lo si trova ovunque, ma quelli da due soldi non dureranno molto. Servono chiavi di buona qualità, realizzate in acciaio duro. In aggiunta al kit di base, potrebbero risultare utili un paio a T (più lunghe, con presa anatomica e migliore distribuzione del carico), delle dimensioni più utilizzate sulla propria moto: ciò permetterà di far durare più a lungo le altre e lavorare più comodamente. Per la bulloneria delle pedane – specialmente di quelle regolabili aftermarket – potrebbe servire anche qualche bussola per le chiavi esagonali.
6) Pinze
La pinza, nelle sue varie incarnazioni, serve ad una moltitudine di scopi. Un set ideale ne comprende 4: una a becco lungo, una a pappagallo, una autobloccante, una a tronchese. In questo modo, si possono estrarre cavi, rimuovere coppiglie, liberare tubi incastrati e allentare la maggior parte dei dadi e delle viti.
7) Chiave dinamometrica
La chiave dinamometrica è assolutamente indispensabile per poter serrare correttamente tutta la bulloneria “portante”, come quella di sostegno del motore e dei perni ruota. Le coppie di serraggio prescritte sono indicate nel manuale d’officina della moto. Dev’essere usata con le bussole e le estensioni acquistate per le chiavi a cricchetto. Tassativo è il ricordarsi di riportarla sempre a zero dopo ogni uso, pena la staratura della molla interna.
8) Strumenti di manutenzione per il set-up della moto
Un manometro è basilare per controllare e modificare la pressione dei pneumatici, mentre per il set-up delle sospensioni servono un metro a nastro e una chiave a C. La maggior parte delle moto ha una chiave a C compresa nella dotazione di bordo, ma per regolare il precarico di molti ammortizzatori aftermarket potrebbe servirne una seconda.