Probabilmente non vi sarete accorti di nulla, ma il numero di SuperBike Italia di questo mese (disponibile nella classica versione cartacea o in edizione digitale) è un po’ speciale. Sono infatti passati esattamente 20 anni dal luglio 1999, ovvero dal mese in cui il primo numero di SuperBike Italia arrivò nelle edicole. Inutile dire che di acqua sotto i ponti, in questo lasso di tempo, ne è passata una marea. Il mondo delle moto è cambiato sotto tanti aspetti, quello dell’editoria anche e, in un certo senso, sono mutati il concetto stesso del mestiere del giornalista e il modo in cui i giornali vengono realizzati.

Eppure, lasciatemelo dire, in tutti questi anni, qui a SuperBike Italia, non sono cambiati né lo spirito, né l’entusiasmo con cui lavoriamo, sudiamo, ma soprattutto, ci divertiamo, nel fare questo giornale. Ricordo chiaramente quando, nel lontano 1999, i ragazzi di MV Agusta, dopo un’estenuante opera di convincimento da parte di Maverick (storico fondatore ed ex direttore di SuperBike Italia), si convinsero a dare in prova la loro nuovissima, esclusivissima, preziosissima F4 750, agli (sconosciuti) giornalisti di questa nuova rivista, così fuori dal coro rispetto al resto della stampa italiana di settore.

Igor Berzi - Direttore di SuperBike Italia

Il direttore Aigor nella sua seriosa tenuta da Spiderman

Nel giorno stabilito per la consegna, ricordo che ci ritrovammo tutti lì a guardare ogni cinque minuti fuori dalle finestre dell’ufficio, come dei bimbetti in attesa di Babbo Natale. Poi, finalmente, arrivò un furgone con le scritte della Casa di Schiranna. Giusto il tempo di farlo parcheggiare, e avevamo già attorniato il povero trasportatore; cinque minuti e, con l’F4 appena scaricata, eravamo lì ad ammirarla, accarezzarla, toccarla, manco fosse il più bel corpo femminile che avessimo mai visto; altri cinque minuti e stavamo già litigando su chi sarebbe stato il primo a poterci fare un giro.

Volete sapere la cosa curiosa? Una scena così, a 20 anni di distanza, l’ho rivissuta pochi giorni fa, quando il trasportatore Aprilia è passato a consegnarci l’RSV4 1100 Factory che sarà la mia Prova di Durata per i prossimi mesi. Stessa attesa spasmodica per una moto fenomenale e iperesclusiva, stesso capannello di membri della redazione all’arrivo della moto, stessi sguardi languidi e carezze vogliose sulle carene.

Ok, le pornografiche curve del serbatoio dell’F4 sono state sostituite dalle alette aerodinamiche della RSV4, i puri momenti di contemplazione sono stati rimpiazzati dalla smania di qualche foto con cui pavoneggiarsi sui social network, e la scelta di chi avrebbe avuto lo ius primae noctis con l’Aprilia non è mai stata in discussione – ovvio che me la sarei portata a casa io!

Avrete comunque capito dove voglio arrivare: facciamo SuperBike Italia da vent’anni, dovremmo aver fatto il callo a certe emozioni, ma grazie alla sterminata passione che ci anima e all’entusiasmo che ci trasmettete voi lettori, ci sono rimaste la voglia, la carica e l’adrenalina come se avessimo cominciato ieri.

Un’altra cosa che vorrei dire è che abbiamo pensato se fosse il caso di celebrare il nostro ventennale con un numero speciale, una festa o qualcosa di simile. Ci abbiamo riflettuto per qualche tempo, ma poi ci siamo accorti che, così facendo, saremmo diventati noiosamente autocelebrativi, invece che autoironici come ci è sempre piaciuto essere.

Insomma, avremmo fatto come fanno gli altri e, soprattutto, avremmo tolto spazio, tempo e risorse a ciò che a voi, come a noi, interessa più di ogni altra cosa: andare in moto! In definitiva, siamo un po’ più vecchi di una volta, abbiamo qualche pelo bianco in più e qualche capello in meno, ma siamo sempre qui che ci eccitiamo come bambini ogni volta che ci capita una nuova moto da testare.

E, soprattutto, ci esaltiamo come matti all’idea di portarvi in sella con noi e farvi provare le emozioni che proviamo, ogni volta che scriviamo un test per il nostro, vostro “vecchio” giornale.

Aigor